Fiesta
Folgore di tutto punto
danzano le Ore intorno
favola antica, una ninfa plebea
accosta l'anima all'orecchio del diavolo.
Vorrei immaginare una colomba errante
ma un topo di fogna invade i pensieri.
Luoghi lontani, asce decadute
brilla la statua del re Salomone.
Ma nessun pesce sporge dall'acquario
nessuna tartaruga osa camminare
oltre il territorio proibito.
Un balzo ed eccoci qua
a rimirar l'ombra dei caduti ignoti.
Acqua bollente sprizza da una lancia
infilza il sacro cuore dei tuoi amori patiti.
Un eroe stiamo aspettando
uno stupido ed inaspettato eroe.
"Io, io" gridano le voci
giammai rivedrei i loro squallidi volti
invasi dall'egoismo.
Fuori da questa volta
ecco il regno proibito
invita al canto un leggiadro amorino.
Ooooo
vento vocale che tutto riempie
apre le sue note per lo Spettacolo finale.
No spettatori, niente applausi,
richiede il primo attore lo scordato spirito!
Rami divincolati nella selva selvaggia
funi rampicanti strozzano la vita.
Uno spiraglio di luce anima la serata
che spenge la sua fiamma, ahimè,
sul riso di chi non ne vuole sapere.
Giornate divine e passeggiate in festa
il menù del mattino
fa gola al cieco improvvisante.
Bandita la tavola
è dato avvio allo svago
ma lui
all'angolo della Terra,
rannicchiato nei ricordi,
solo con i suoi lamenti
solo con il suo cuore.
Composta lunedì 20 maggio 2002
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti