Q.P.G.A.
Terza galleria, posto numero 18.
Guardavo da spettatrice i fotogrammi della mia stessa storia.
Le colonne sonore incorniciavano i ricordi.
Ed i versi di quella canzone che, intonati tra un brano e l'altro,
accarezzavano il viso e pugnalavano al cuore.
Attenta ad ogni particolare:
Era facile riconoscere quell'unione tra ciò che avevo letto,
ciò che avevo visto
e ciò che stavo ascoltando.
Un coinvolgimento totale e razionale.
Una presa di coscienza.
Quel romanzo descriveva la mia vita.
L'incontro.
L'amore folle, sano, ingenuo... vero.
L'abbandono, la distanza...
e la fine.
"È davvero così!" Pensavo...
"Il primo amore non dura mai tutta la vita ma la cambia per sempre"
"è vero..." Mi ripetevo...
"Un amore inizia quando ci si capisce senza parlarsi e finisce quando si parla senza capirsi"...
"Ed è finita..." Mi autoconvincevo...
"è finita perché... Perché forse doveva finire... Forse non siamo stati abbastanza bravi."
Quelle frasi mi perseguitano,
e presuntuose, ma intimorite dalle mie grida,
passano davanti ai pensieri.
Come quelle persone che alle poste non rispettano la fila
e le vedi avanzare a testa bassa,
si nascondono in mezzo alla folla delle immagini,
ma poi fanno capolino davanti ed esse senza che io me l'aspetti...
e fanno male.
Composta mercoledì 9 dicembre 2009
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