Solo i miei passi parlano, verso la vetta.
Scarponi, zaino, mani ruvide,
respiro, voglia d'infinito, di ali.
Il suolo è complice del mio stupore.
Sono erba attaccata alla roccia,
sono aria incollata alla nuvola.
La bocca è arsa, bevo una goccia
che, lenta, scivola sul viso:
sapore di sudore e lacrima,
simbiosi tra terra e spirito.
Improvviso, l'immenso si espande.
Ascolto un bisbiglio: la vetta racconta al cielo...
è quasi melodia o, forse, è preghiera.
Composta nel agosto 2007
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