Cadere...
Cadere nel vuoto
dei sentimenti nascosti,
fuggire nell'apatia di un'anima
che grida muta il suo dolore nella notte.
Cadere nel pozzo
delle speranze ormai morte e sepolte,
ascoltare il lungo passo dell'abbandono
nell'incubo costante della mente
e nel silenzio scorgere la solitudine compagna di vita.
Cadere senza avere la voce per parlare,
cadere nel mare più profondo o nel bosco più fitto,
nello spazio senza stelle o in una buca senza fondo.
Cadere sapendo che la caduta sarà lunga
magari senza una fine vera e propria,
cadere, rialzarsi e cadere di nuovo.
Dammi la tua mano ti prego,
dammi la tua spalla,
aiutami a non cadere più!
Composta venerdì 19 aprile 2002
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