Come un aratro antico
Lavorerò il tuo corpo come un tempo
lavorava la terra il contadino
del mio paese. Con lo stesso amore
con lo stesso vigore disperato
evocherò la vita dai tuoi solchi
e tu sarai per me mensa e giaciglio
tempio, rifugio, lavacro ed alcova
e non avrò che te nella mia mente
nelle mani nella bocca affamata
della tua carne e dei tuoi umori. In te,
nel tuo intimo vibrare immergerò
ogni mio desiderio, ogni mia voglia.
Si spegnerà pulsando il mio gridare
sfacciato osceno ed esibito al mondo
e nel tuo caldo e vellutato esistere
io morirò, donna d'incenso e d'oro!
Composta nel luglio 2007
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