Scritta da: Marco Nuzzo

Romanticidio

Misere e immobili giacciono sulla fredda terra
le ultime vestigia di un consunto amore,
spoglie di un gioco mortale,
nemici in campi di battaglia,
come pedine su di una pregiata scacchiera,
fronteggiandoci invano,
mentre l'odio e l'amore chiudevano la loro partita,
senza vincitori, ne vinti...
ora, solo i freddi corpi...
affonda una volta ancora la tua lama nella piaga,
e fremi alla vista del mio caldo sangue,
fluido vitale, che sento, m'abbandona
fluido mortale, per te che te ne nutri;
trascinami giù con te verso l'abisso,
e mentre il sole a oriente spegne la notte,
spegni quest'ultima speme,
che fioca ancora brilla dentro noi;
soffia su quel petalo caduto
e spazzalo lontano da te,
illudiamoci per l'ultimo, impalpabile istante,
e uccidiamo una volta per tutte
questo guasto amore,
vorticando nell'inferno,
in un inutile, stupido romanticidio.

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