Il peso della leggerezza
Se prendi la sabbia fra le tue mani lisce,
le apri delicatamente
e scorre
una cascata d'oro dalle tue dita
affusolate,
rimarrà sospeso qualche granello fra le tue mani,
ora
ruvide,
sulla tua pelle.
Se soffi la polvere sullo scaffale della vita,
o passi un dito ballerino per sfiorarlo,
rimarranno piccoli residui fra le tue mani,
ora
grigie,
sulla tua pelle.
Se fai le bolle di sapone,
e le segui mentre volano
sul cielo
e si rincorrono
tra i muri dell'aria
ma poi un sussulto,
l'acqua ricade,
e qualche goccia insaponata
precipita,
rimarranno flebili ombre d'acqua fra le tue mani,
ora
bagnate,
sulla tua pelle.
Questa è la leggerezza?
Se svuoti d'aria il tuo corpo
per permettere ad un palloncino
di volare,
di raggiungere le stelle,
e d'un tratto quel rosso
più non vedi,
rimarrà solo il ricordo fra le tue mani,
ora
sole,
sulla tua pelle.
Questa è la leggerezza?
Eppure che fatica nel soffiare,
che debolezza nel corpo,
che vertigini!
La pelle consumata.
Questo è il peso
della leggerezza?
Composta lunedì 2 giugno 2008
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