Astore in volo
Darvi corpo di astore
e le sue veloci ali
in questi monti
di rovesciate nuvole
io, che sento ora
il suo richiamo.
Allontanando
come maestrale
da voi il dolore,
aprendo le vene
ridenti
come gocce d'aria.
A te, figlia,
danzatrice di perle
e di luna,
d'incanto i tuoi occhi
lucenti
fermi in fiorite domande,
darti ali d'amore
che ti smuova, ribelle,
ma della tua dolcezza,
ché la vita si fruga
anche nei selciati
di cento strade.
A te, figlio,
giocoliere del tempo,
che colori lieve
i sentieri da seguire,
mago piccolo e gioioso,
farti capire
che, sognando
i colori sono d'acqua
e di cielo,
ma la terra è àncora
ed il fuoco segue
spaventati limiti.
Darvi ali di astore
perché il mare è grande
da contraddire
e, a volte, per riposare,
si trovano solo
rocce di dura ossidiana.
Allora tu
danzatrice gioca,
e tu giocoliere danza:
quando la primavera
albeggia
e il crepuscolo apre
l'inverno,
ché il volo dell'astore
sfiora morbido
l'arcobaleno.
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