Silenzio che parla
Ecco io busso.
Mi affaccio anche un po'
alla tua porta.
Occhieggio, nascosto
se sei proprio tu.
Se odi il mio canto:
silenzio che parla.
Il cuore impazzito
balbetta e s'arresta
Non sai
o non sei.
Ti scosti anche un po'.
Temuto rifiuto
che gela anche il cuore
più ardente ed ardito
è tardi, mi fermo.
Ma no, torno indietro.
Ripasso e ancor busso.
Chissà se si accorge
ciò che si perde?
Chissà che il mio amore,
che insiste e persiste,
sciolga quei lacci?
Catene tenaci,
che tanto hanno avvinto
quel cuore polare.
Arretrate veloci,
sbrigliate e migrate,
è giunto il vincente:
un cuore rovente.
Composta nel dicembre 2009
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