L'infinito ha il tuo volto, e il tuo corpo percorre l'eternità.
Immensa la gioia nel ritrovarti quanto il dolore nel perderti.
Ma inutili sono oggi i miei sensi umani e nulla possono.
Perdonami.
Solo la parte di me legata al divino può coglierti.
Tristi le mani che non possono accarezzare e le labbra che non possono più baciare ma paziente e colma di pace è l'anima mia che da sempre sa dov'è la casa nella quale mi attendi.
A te una sola preghiera: veglia. Tu che puoi, su tre angeli.
Veglia, ove io mutilata d'ali, non posso giungere.
La tua Nina.
Composta lunedì 21 dicembre 2009
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