Me lo riordo ancora dorcemente
Quando mi mà, povera donna,
con gioia a Santacroce mi portava
allora sulla strada un c'era
tanto periolo di essere stiacciato
ma lei di stare attento mi diceva
cammina sverto per vedè la fiera,
e per mano mi teniva appiccicato.
Arrivati in piassa San Miele
un ve lo Dio, sembrava ir paradiso
c'erino tante belle bancarelle
tutte colorate e ben fornite,
fischi trombette e ciottorini
maglie mutande e reggiseno
piatti paioli e lavamano
ombrelli per i grandi e i piccinini
insomma proprio niente ci mancava
ma di omprà quarcosa!
Neanche a ragionanne.
Sempre più stretta a me vicina
armeno mille vorte mi guardava,
nell'aria si sentiva un profumino
di frati fritti, e un sono d'organino.
Ero tanto stracco e traballante
ma ella non finiva di guardà
ed insistiva; andiamo sur Giannotti
là c'è le giostre e grossi ottovolanti,
che di montacci, mi veniva voglia
ma un cenno mi faceva per benino;
stà zitto e non varcar la soglia
perché non tengo, il becco d'un quatrino.
Composta venerdì 1 ottobre 2010
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