Sgozzati o strozzati?
Stammatina me sentivo 'ntronato come 'na campana
appena c' ha 'ntuzzato cor batacchio
che 'n po' scorato peggio de' n'abbacchio
m'aripenzavo ar sogno e a quella notte strana.
Mo' va ricconto de' quer tale che me venne 'ncontro
e che me disse co' na' vociaccia greve...
"A sor coso... Ve la faccio breve...
Me dovete da' li sordi sinno ve troverete contro
nun solo er qui presente ma puro li briganti,
le guardie der Papa, li burini e lì francesi
che l'urtimi a resiste l'hanno appesi.
Perciò fori l'argento, li scudi e lì brillanti.".
Nel mentre che finiva sta poesia
"n cortello se levo" dalla saccoccia
e co' la punta me striscio' la faccia
co' poco garbo e senza cortesia.
A quer signore tanto riguardoso
Co' 'no strano cilindro pe' capoccia
Je stavo pe' risponne "Suvvia taccia!
Riponga il suo far rude e ardimentoso!".
Ma prima che da bbocca 'scisse 'n fiato,
sentii la lama preme er gargarozzo...
Me risvejai e me feci 'n ber ficozzo
Sbattenno er capoccione mio sudato.
M'arzai de scatto a rinfrescamme er viso
a trova' pace e 'n cerca de 'n soriso.
Girai er caffè dar drento de la tazza
Penzanno... "N'artro po' quello m'ammazza!"
Ma riggiranno l'occhi ar tavolino
Nun vidi della luce la bolletta?
"Du' mila Euri sorte che m'aspetta!".
Cor fegheto già a pezzi dar matino.
Me ribbuttai sur letto appiccicoso
gridanno poi nel sonno "Aho! A Sor coso!
E' mejo dar cortello esse ammazzato
che dalli troppi debbiti strozzato!".
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Traduzione
Stamattina mi sentivo frastornato come una campana
appena scontratasi con il battaglio
mentre, avvertendo un forte scoramento,
ripensavo al sogno fatto in quella notte strana.
Ora vi racconto di quel tale che mi venne incontro
rivolgendosi a me con una voce molto greve:
"Senta... caro signore... ve la faccio breve...
Mi dovete dare i vostri soldi altrimenti vi troverete contro
non solo il sottoscritto ma anche i briganti,
le guardie del Papa, la gente rozza e i francesi.
Sappiate che gli ultimi ad aver opposto resistenza sono stati impiccati.
Perciò datemi argento, monete e brillanti."
Mentre finiva di dire queste parole
estrasse un coltello dalla tasca
passandomene di striscio la punta sul viso,
senza garbo e cortesia.
A quel signore tanto rispettoso della mia persona
e con quello strano cilindro in testa,
stavo per rispondere: "Suvvia taccia!
Riponga il suo far rude e ardimentoso!".
Ma ancor prima che potessi proferire una sola parola
sentii la lama del coltello premere sotto la gola.
Mi risvegliai e mi feci un bel bozzo
sbattendo la testa tutta intrisa di sudore.
Mi alzai di scatto andando a sciacquarmi il viso
in cerca di pace e di un sorriso.
Girai il caffè nella tazza
pensando... "Ancora un po' e quel tale mi avrebbe ucciso"
Ma volgendo lo sguardo verso il tavolino
con mio grande stupore vidi la bolletta della luce.
"Duemila Euro da pagare è quel che mi aspetta!",
con il mio povero fegato già a pezzi dal primo mattino!
Mi ributtai sul letto ormai sgualcito
gridando, nel sonno, "Senta... Signore!
Preferisco essere sgozzato dal vostro coltello
che finire i miei giorni strozzato dai troppi debiti!".
Composta martedì 26 novembre 2013
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