In mezzo alle pietre del torrente, - nell'acqua di cristallo, - c'è il gracidare (=rangugnò) delle rane (=raeinètte). Forse fuori un poco pioviggina (=baixina) : - certo la notte è color d'inchiostro: - ma il balcone io non voglio (=vêuggiu) aprire (=arvì)... a sentire stò le rane - che giù cantano i loro lamenti, - e mi piace soffrire. Mi piace pungere (=punze) dentro di me - con l'ago (=aguggia) dei ricordi - ed infine piangere (=cianze), come un bambino.
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