Le migliori poesie inserite da Alessandro Sais


Scritta da: Alessandro Sais

L'incontro

Suonano a morte le dure campane,
in quest'eterna pioggia d'inverno
lugubre il posto come l'inferno
si sentono i gemiti delle puttane.
E vado di fretta non voglio sentire,
né tantomeno voglio vedere,
vado di fretta, voglio dormire.
Ma volto l'angolo di via Leopardi
e m'è bastato il gioco di sguardi,
scambi d'occhiate lunghi trent'anni,
ho visto me stesso ma in altri panni.
Ho visto un bell'uomo tutto rasato,
cravatta azzurra e completo blu,
melanconico ma realizzato,
m'ha detto questo non sei tu.
Io gli risposto: - sono un gigante,
vengo dall'India col mio elefante
mi nutro di sogni e di fantasia
sentimi bello vattene via.
Sono in ricerca del puro godere,
o mio impacchettato gemello,
troppe cose voglio vedere
ma porto agilmente questo fardello.
Rispose piangendo il mio clone,
scandiva le sillabe singhiozzando
: "o mio fratello hai ragione!
Tra le dita la vita
mi sta scivolando."
Unisciti a me fotocopia triste,
in questo viaggio verso l'ignoto,
vediamo se una vita migliore esiste,
colmiamo insieme il nostro vuoto.
Ecco che spunta l'arcobaleno,
nelle pozzanghere il sole abbaglia,
e come lo zucchero insieme al veleno,
il dottore va a spasso con la canaglia,
finiranno al fianco la loro battaglia.
Composta mercoledì 26 agosto 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Alessandro Sais

    Senza Senso

    Io penso che non ha senso.
    È un vita senza senso.
    Troppo è lontana la verità,
    questo è ciò che penso.
    Ma che cosa accadrà?
    Ciò che era prima di me, in fasce nella culla,
    tornerà dopo di me, spirando,
    il nulla?
    Qua nasce il mio dissenso
    per questa vita senza senso.
    Io non credo alle amnesie, agli accecanti paradisi o alle reincarnazioni,
    sono solo belle, speranzose costruzioni.
    Scacciamo il nulla con delle illusioni.
    Composta martedì 18 agosto 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Alessandro Sais

      Il Trampoliere

      Sono un trampoliere
      e vivo a un metro e mezzo,
      non lo faccio di mestiere,
      quel che faccio non ha prezzo.
      Io cammino su dei trampoli,
      invisibili ai più,
      sono il re dei funamboli,
      vorresti esserlo anche tu?
      Sai che bello è avanzare
      senza ostacoli all'orizzonte?
      Ma se vuoi puoi tentare
      se le tue gambe son pronte.
      Basta salire con decisione,
      e senza ripensarci mai,
      sopra un'idea o una convinzione
      anche se causa di molti guai.
      Io sono un trampoliere
      e vivo a un metro e mezzo,
      non è il mio mestiere
      ma lo faccio da un pezzo.
      Alle volte amico sai è sconveniente
      camminare troppo in alto,
      basta un sasso, un incidente
      e t'aspetta un grande salto.
      Molto più male fa cadere da lassù,
      ma vale la pena immergersi
      e perdersi,
      con la testa nel blu.
      Composta sabato 25 luglio 2009
      Vota la poesia: Commenta