Le migliori poesie inserite da Alfonso Trivisonne

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Scritta da: Alfonso Trivisonne

Dopo tutto è Natale

È finito anche l'autunno,
perdendo poco a poco tutti quei gesti,
nel muoversi dopo così tanto
tra questi alberi nel lago riflessi.

Sempre, ogni anno gli stessi,
su questa via nell'imbrunire invernale
presi a inchinarsi dove ti volevi sempre fermare
cercando qualcosa ancora da guardare!

Costeggiano il viale,
ornano il cielo terso,
il mio sguardo è alto
e nudo son io che li passo attraverso.

Nudo nell'anima mia
che si specchia in quest'acqua e timida aspetta
il lungo incedere del tempo infame
calpestando i ricordi e questo esausto fogliame.

In fondo, nel bene e nel male,
abbasso gli occhi,
dopo tutto...
... è Natale.
Composta sabato 4 dicembre 2010
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    Scritta da: Alfonso Trivisonne

    Notte prima di Natale

    È tutto fermo,
    l'aria è serena,
    pensa alla vita e girati di schiena!
    È tutto in silenzio,
    le stelle e il ghiaccio
    con te in un unico timido abbraccio.
    La strada luccica
    in questa notte gelida
    perché è l'unica
    e perciò non si dimentica!
    Quando racconti di questa notte
    parla d'angeli e di vento sotto le porte,
    che portano il bene,
    che stringono le vene
    e per una volta non pensi a ciò che ti conviene!
    Composta venerdì 24 dicembre 2010
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      Scritta da: Alfonso Trivisonne

      Un felice natale

      Per te che hai vita da regalare
      e per te che stai solo a guardare.
      Per te che credi sempre nell'amore
      e per te che dormi ancora col tuo dolore.
      Per te che ormai sei sempre stanca
      e per te che aspetti la notte santa.

      Per voi con la vita appesa a un filo
      e per voi che la nascondete dietro un dito.
      Per voi che sentite forte la ferita
      e per voi che non vi piace la vostra vita.
      Per voi che ogni giorno è la stessa lotta
      e per voi che non ha senso quella grotta.

      Per noi che guardiamo in faccia al domani
      e per noi col capo chino tra le mani.
      Per noi che diamo ancora senso ad un sorriso
      e per noi che il destino infame ci ha diviso.
      Per noi con l'anima irrequieta
      e per noi che inseguiamo ancora una cometa...

      Per tutti, e non serve parlare,
      vi basti un sorriso e un felice Natale!
      Composta lunedì 20 dicembre 2010
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        Scritta da: Alfonso Trivisonne

        Pluviali attese

        Chi sei?
        Che odore ti sento...
        Cos'è?
        Dietro al lamento...
        Che d'onda d'urto sbatte,
        tra le tempie riempie!
        Già sento il ritorno,
        di grido s'alza,
        scontro di gesti e alberi maestri!
        Rifilano pluviali attese
        ma tu sei stanca,
        sei tanta di tanto in tanto,
        tu che hai aria d'alito
        e sei già stesa d'attesa!
        Ma amar s'intende questo
        anche oltre pensare ancora
        che c'è tremenda sorte
        e ancora finanche di morte.
        Già, serena oltre la sera
        a coricar col sonno la schiena!
        Spilla così la notte
        la palustre arma d'odio delle locuste!
        Se ingorga le vene,
        ci tende la rete,
        amor più forte della sete!
        Composta martedì 31 maggio 2011
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          Scritta da: Alfonso Trivisonne

          Battaglie e guerra

          Copro il viso con le mani,
          col capo chino verso terra
          non c'è niente oltre domani,
          con te ho perduto battaglie e guerra.
          Di me ora penso e piango
          queste lacrime più care,
          hai nel cuore terra e fango
          quando non sai più che fare.
          La mia mente torna indietro
          dentro al solco del ricordo,
          pezzi di rabbia e pezzi di vetro
          nel frantumìo del mio rimorso.
          Arriverà il tempo
          in cui svestirò questo triste àbito
          e ti restituirò in un colpo
          questo odioso e doloroso debito.
          Composta lunedì 6 dicembre 2010
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            Scritta da: Alfonso Trivisonne

            La speranza

            La vedi di schiena,
            fiera, lontana, bella.
            Seria, vana o flebile appena,
            riflessa in una lacrima o su una stella.
            Una treccia che scende sul cuore
            e verrà il giorno per guardarla in viso,
            ne segui la sagoma e ne senti l'odore,
            ma è ancora distante, non ha deciso!
            Di tanto in tanto si gira un poco
            accennandosi in un sorriso,
            è così che di te si prende gioco,
            rivoltandosi all'improvviso!
            Sarà bello raggiungerla e fermarla,
            guardarla negli occhi, sorriderle a tua volta,
            prenderle le mani e stringerle,
            prima che svanisca un'altra volta.
            Timida e buona,
            lei, persa, forte o debole e avvilita,
            la supplicherai se sarà l'unica,
            ma l'amerai solo quando sarà l'ultima!
            Composta lunedì 9 maggio 2011
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              Scritta da: Alfonso Trivisonne

              L'estate amara

              Fuori spazio,
              così, a Maggio!
              Dimenticato è il vano,
              triste, debole origamo!
              Per te, desueta fierezza di donna presunta,
              sedotta, di latte munta,
              ora annacqua la fame, porta la pace,
              a te e al tuo grillo audace!
              Graffiagli le guance,
              innaffiane il sapore!
              Ansima la mente presa,
              ma è solo una mano a tener la corda tesa!
              Corroboro l'addio
              e giù, satollo d'oblio,
              con mente e corpo,
              è ingoiato il rospo!
              Estate amara,
              genufletti i tempi del tuo caldo spazio!
              Evaporami l'abbaglio,
              scioglierai il mio ennesimo sbaglio!
              Composta martedì 14 giugno 2011
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                Scritta da: Alfonso Trivisonne

                Su due cuori

                Così mi fermo
                a solcare la pelle,
                la tua bianca, di te sabbia,
                col mio dito pastello
                a disegnarti la tela.
                Ci scrivo tutto,
                tutto che voglio,
                il mio nome, ma prima il tuo
                e rileggo cose diverse,
                svanite le iniziali
                rimangono le ultime lettere,
                come una lunga storia finita
                che andò d'amore,
                visse al sole
                e finì senza colore.
                Non siamo noi questo!
                Lo dico sempre a me stesso
                e lo ripeto a te adesso.
                Inganneremo il tempo noi,
                ne faremo collezione di domani
                che non s'avrà tempo di ricordare,
                schiaffeggiando le abitudini
                ché si stanchino di noi.
                Questo siamo!
                Un battito che non smette,
                amore di lama tagliente
                su due cuori che affannano la mente!
                Composta venerdì 17 giugno 2011
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                  Scritta da: Alfonso Trivisonne

                  La giusta lacrima

                  Goccia ora,
                  rivolo solingo
                  che d'acqua sboccia
                  nel mondo sudario.
                  Giunta alla vena,
                  solita catena,
                  mantiene la pena
                  satura e piena!
                  Liscia la pelle
                  senza ferita
                  sotto mani bretelle
                  che reggono in vita.
                  Cammino impaziente,
                  flebile ardore,
                  intaglio serpente
                  di costante dolore!
                  Plàtino grezzo
                  per dolo e disprezzo
                  o per chi ha tradito
                  nascosto dietro un dito!
                  Sarà un oceano,
                  assieme all'altre,
                  non si vedrà
                  ma n'avrai dato parte!
                  Composta domenica 14 agosto 2011
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                    Scritta da: Alfonso Trivisonne

                    L'amaro amor

                    C'è un motivo per parlarne,
                    non è solo perder tempo.
                    Anzi due come le scarpe
                    e perdonami l'esempio!
                    Ancora tre, no, cinque o sei,
                    tutti insieme intorno a lei!
                    Insomma adesso ho perso il conto.
                    Ha un parlare vagabondo
                    che sale, scende e risale le scale
                    e tu stai zitto ad ascoltare!
                    E l'espressione del suo viso?
                    Quando s'esprime a labbra strette
                    e poi ti fissa appena ci riflette.
                    In fondo all'anima una pineta,
                    acqua brillante e il suo cuore si disseta,
                    un vento fresco le attraversa lo sguardo
                    spinto ancora dal vigore del ricordo.
                    Con un gesto sfiora la fronte
                    e quando pensa la vita,
                    vede ancora le impronte,
                    scolpite come una ferita
                    su una strada ripida in salita!
                    L'amaro amor cos'è?
                    È tremar di dolore!
                    Quando tutto sembra stanco
                    e manca solo inizi il pianto,
                    finalmente un sorriso
                    esplode fuori all'improvviso!
                    Come stare intorno al sole,
                    sole che acceca persino le stelle
                    e così ardente che brucia la pelle.
                    Non crescere più,
                    non invecchiare mai,
                    lascia sia il mondo a cullare i suoi guai!
                    Composta domenica 2 gennaio 2011
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