Poesie inserite da Angelo Bozza

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Scritta da: Angelo Bozza

Nuda...

Nuda e immersa...
come in un liquido amniotico
sento rinascere in me la vita.
Finalmente libera dalle vesti dell'ipocrisia
della cattiveria e della futilità della gente.
Coperta da un velo
leggero e trasparente
le mie forme appaiono vergini
allo sguardo di chi
deve guardarmi
senza giudicare
ma ascoltare la mia anima
il cuore e la mente.
Solo così forse
mi potrà riconquistare.
Composta lunedì 16 agosto 2010
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    Scritta da: Angelo Bozza

    Sorella morte

    Sorella morte io... ti prego.

    Non ho paura di te sorella morte,
    lo so che tu sei l'ultima mia sorte.
    Tutti ti dipingono paurosa,
    ma forse nella tua vita eri una rosa.
    Forse avrai avuto anche tu figli da amare
    e anche loro avrai condotto da Dio all'altare
    fai allora che anche i miei io veda crescere
    e un po' i nipotini pascere.
    Dio ha voluto darti questo peso
    e se vieni da me non mi sento certo offeso.
    Ti rivolgo solo una piccola preghiera
    non venirmi a prendere la sera
    vieni dopo l'alba al sorgere del mondo
    in modo che io venga con te
    non col buio
    ma con la luce fino in fondo.
    Composta domenica 3 giugno 2007
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      Scritta da: Angelo Bozza

      Il vento e la tempesta

      Lungi da me l'idea di soffrire ancora per amore,
      lungi da me l'idea di farti soffrire per amore,

      Tu che sei un alito di vento,
      giunto nella mia vita in un momento.

      Io vela controvento,
      che si strappa nel tormento
      e alla fine della tempesta
      tutto o nulla resta.

      Di te voglio o vorrei scordare ogni momento
      ma è qui che l'emozione prende il sopravvento.

      Perché dimenticare ciò che non ho mai avuto,
      se non nel pensiero
      quello che sono è uguale a quello che ero.

      Non è cambiato niente
      perché allora il mio cuore urla
      e batte contro la tempesta della passione?

      Perché squarcia vele e apre il mare?
      Quel mare di percezioni e di grande desiderio...
      che scatena il putiferio.

      Dio dimmi perché,
      forse l'ho voluto io
      per riprovare sensazioni
      ormai assopite,
      per ricordare cosa si provasse.

      Ma non ricordavo cosa fosse
      rivivere tutto in un momento
      un così forte sentimento.

      Dio ti prego... aiutami in questo mistero
      vorrei tanto non essere sincero
      ma so solo che io l'amo
      e qui non posso negare il vero.

      Chiese il vento alla tempesta:
      fa si che la tua ira... non sia funesta.
      Composta venerdì 1 giugno 2007
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        Scritta da: Angelo Bozza

        Il potere di uno sguardo

        Uno sguardo più è semplice e più ti confonde.
        Uno sguardo è capace di farti sbollire la rabbia.
        Uno sguardo a volte evita che si pronuncino parole inutili.
        Uno sguardo ti può far commuovere.
        Uno sguardo ti lusinga.
        Uno sguardo ti ammonisce.
        Uno sguardo ti rapisce.
        Uno sguardo può penetrare la tua anima.
        Uno sguardo fa capire quanto ama.
        Uno sguardo fa capire quanto odia.
        Uno sguardo può provare la tua innocenza.
        Uno sguardo può provare la tua colpevolezza.
        Uno sguardo mostra il tuo coraggio.
        Uno sguardo mostra quanto sei vigliacco
        Uno sguardo mostra la tua umiltà.
        Uno sguardo può uccidere.
        Uno sguardo ti può far rivivere.
        Uno sguardo decide l'inizio di un amore.
        Uno sguardo ne decreta la fine.
        Uno sguardo ti fa capire se si ama un altro/a
        Quando uno sguardo si alza l'altro si abbassa.
        Quando uno sguardo si abbassa l'altro si alza.
        Ma quando due sguardi si incontrano e si fissano senza
        distogliersi l'uno dall'altro e non per sfidarsi
        vuol dire che la loro anima è pura e nulla potrà
        intaccarli.
        Composta giovedì 1 novembre 2007
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          Scritta da: Angelo Bozza

          La notte

          La notte del tutto, la notte del niente,
          fa rider, scherzare, o dormire la gente.
          Bimbi che sognan nel vero le fiabe,
          lui condottiero di mille crociate,
          con mille draghi la spada e le streghe,
          lei con il principe il bacio e le fate.
          Gli adulti apron gli occhi e guardan il soffitto,
          con sguardo fisso di chi è sconfitto.
          Chi invece lo gira... chi tira un sospiro,
          chi dorme all'aperto, chi ha in testa un pensiero.
          Chi corre con l'auto, chi traccia un sentiero,
          chi ormai ubriaco in strada è sparviero.
          Chi sogna il suo amore, chi urla terrore,
          chi pensa a tutt'altro per tutte le ore.
          Chi pieno d'amore guarda le stelle,
          chi pieno di astio, odia anche quelle.
          Chi nella notte vorrebbe gioire,
          chi nella notte vorrebbe morire.
          Chi chiude gli occhi sognando una svolta,
          chi chiude gli occhi per l'ultima volta.
          Chi nella notte impaurito si desta,
          chi a quell'ora è ancora a una festa.
          La notte si dice che porta consiglio,
          ma a volte pensando ci porta scompiglio,
          ma ogni umano che a letto va a sera,
          cerca... un bel sogno, almeno... si spera.
          Composta martedì 23 ottobre 2007
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            Scritta da: Angelo Bozza

            L'ultimo Riverbero

            Gli ultimi riverberi proiettati sul soffitto
            di un camino acceso ormai esanime e sconfitto.
            Una parte del letto, ancora non usata,
            dove vorresti ci fosse la persona ambita, la persona amata.
            Il silenzio vive da re nella mia stanza
            e solo un fievole crepitio come unica compagnia avanza.
            Nella mia testa si affolla ogni minimo pensiero
            e ormai da tempo seguono sempre l'ormai risolcato unico sentiero.
            L'ultimo riverbero ormai è estinto
            e vedo il freddo come disegnato in un dipinto.
            Lo sento entrare nella pelle e nelle ossa,
            lo so che per bloccarlo mi dovrei dare una scossa,
            ma forse il mio desiderio è di morire
            e non pensar più alla mia vita ne cercare su di essa una riscossa.
            Sento la morte entrare e il mio vuoto riempire,
            sarà orrenda gelida e imperfetta,
            ma è l'unica che poi non mi farà mai più soffrire e mi darà retta.
            Composta domenica 23 novembre 2008
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