Le migliori poesie inserite da goccia di miele

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Scritta da: goccia di miele

Il sogno

La notte impone a noi la sua fatica
magica. Disfare l'universo,
le ramificazioni senza fine
di effetti e di cause che si perdono
in quell'abisso senza fondo, il tempo.
La notte vuole che stanotte oblii
il tuo nome, i tuoi avi e il tuo sangue,
ogni parola umana ed ogni lacrima,
ciò che poté insegnarti la tua veglia,
l'illusorio punto dei geometri,
la linea, il piano, il cubo, la piramide,
il cilindro, la sfera, il mare, le onde,
la guancia sul cuscino, la freschezza
del lenzuolo nuovo...
Gli imperi, i Cesari e Shakespeare
e, ancora più difficile, ciò che ami.
Curiosamente, una pastiglia può
svanire il cosmo e costruire il caos.
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    Scritta da: goccia di miele

    Ritratto di donna

    Deve essere a scelta.
    Cambiare, purché niente cambi.
    È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
    Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
    neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
    Dorme con lui come la prima venuta, l'unica al mondo.

    Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
    Ingenua, ma ottima consigliera.
    Debole, ma sosterrà.
    Non ha la testa sulle spalle, però l'avrà.
    Legge Jaspers e le riviste femminili.
    Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
    Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

    Tiene nelle mani un passero con l'ala spezzata,
    soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
    una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

    Dove è che corre, non sarà stanca?
    Ma no, solo un poco, molto, non importa.
    O lo ama o si è intestardita.
    Nel bene, nel male, e per l'amor del cielo!
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      Scritta da: goccia di miele

      Sulla morte, senza esagerare

      Non s'intende di scherzi,
      stelle, ponti,
      tessitura, miniere, lavoro dei campi,
      costruzione di navi e cottura di dolci.

      Quando conversiamo del domani
      intromette la sua ultima parola
      a sproposito.

      Non sa fare neppure ciò
      che attiene al suo mestiere:
      né scavare una fossa,
      né mettere insieme una bara,
      né rassettare il disordine che lascia.

      Occupata ad uccidere,
      lo fa in modo maldestro,
      senza metodo né abilità.
      Come se con ognuno di noi stesse imparando.

      Vada per i trionfi,
      ma quante disfatte,
      colpi a vuoto
      e tentativi ripetuti da capo!

      A volte le manca la forza
      di far cadere una mosca in volo.
      Più di un bruco
      la batte in velocità.

      Tutti quei bulbi, baccelli,
      antenne, pinne, trachee,
      piumaggi nuziali e pelame invernale
      testimoniano i ritardi
      del suo svogliato lavoro.

      La cattiva volontà non basta
      e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
      è, almeno finora, insufficiente.

      I cuori battono nelle uova.
      Crescono gli scheletri dei neonati.
      Dai semi spuntano le prime due foglioline,
      e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

      Chi ne afferma l'onnipotenza
      è lui stesso la prova vivente
      che essa onnipotente non è.

      Non c'è vita
      che almeno per un attimo
      non sia immortale.

      La morte
      è sempre in ritardo di quell'attimo.

      Invano scuote la maniglia
      d'una porta invisibile.
      A nessuno può sottrarre
      il tempo raggiunto.
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