Poesie preferite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

Il potere delle parole

Come burrasca nel deserto, possono diventare
tempesta in cielo aperto, ricche solo di sale,
le parole sprecate tanto per dire,
senza essere contate, senza pensare.

La vita stessa è fatta di parole
ve ne sono di belle, che nascono dal cuore
per portare il sorriso sul volto della gente,
che ha sete di amore, ma vive indifferente.

Famiglie distrutte per una parola di troppo
per aver risposto ad uno sporco ricatto,
lacrime di bimbo che gridano perdono,
soffocate dalle liti, in un grande frastuono.

Parole sacre di profeti lontani,
seguite a rigore, da pochi esseri umani,
che insegnano il bene, e proclamano il perdono,
come dottrina per un mondo, un poco più buono.

Ognuno le ascolta, e ne dice di altre,
alcune trascritte in un opera d'arte,
le pessime avranno la vita di un'ora,
le altre saranno impresse a memoria.

Viviamo in un mondo in costante mutamento,
avvolti dalle onde, dall'asfalto e dal cemento,
senza pensare che la famiglia in cui cresciamo
è frutto soltanto delle parole che diciamo.
Composta venerdì 11 settembre 2009
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Vorrei

    Vorrei parlarti guardandoti negli occhi,
    ed entrarti nell'anima,
    con lo stesso sottile tepore
    che hai usato tu per entrarmi nel cuore.
    Vorrei averti accanto, ed immaginare le mie notti
    abbracciando il tuo respiro,
    ascoltando il tuo battito,
    sfocandoti nel giorno e ritrovandoti nel sogno.
    Vorrei perdermi nel desiderio di una vita insieme,
    uniti nel destino,
    vicini nel cammino.
    Mostra al vento le tue emozioni,
    e maldestro complice
    le porterà da me!
    Composta venerdì 11 settembre 2009
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Passeggiando in un giardino di pensieri e parole...

      La mia prima volta è incominciata così,
      un giorno come tutti, non lontano da qui,
      quando passeggiando, tra le vie polverose,
      sono stato attratto da un profumo di rose.

      Sbalordita la mia mente, da non poter capire,
      come nel deserto della vita, un fior possa attecchire,
      e con l'intento di dar sfogo alla mia curiosità,
      ho voluto passeggiare un po' qua ed un po' la!

      Ricordo il mio stupore, attraversata la collina,
      tutto era speciale, niente come prima,
      un mondo differente, un giardino sotto il cielo,
      un brivido dopo l'altro, in un mondo parallelo.

      Tanta l'emozione, da restare senza fiato,
      per l'attimo infinito che di gioia mi ha riempito,
      e non ho resistito, a piantar subito un fiore,
      tornando il giorno dopo, per vedere il suo splendore.

      Da allora ogni volta che ripercorro quel sentiero,
      ancora mi emoziono, e lo faccio per davvero,
      perché questo giardino è sempre più arricchito
      di Pensieri e di Parole, che ogni ospite ha inserito.

      Oggi anche tu nel deserto della vita,
      ti trovi a respirare il profumo di un poeta,
      e la carezza di una piuma, sta sfiorando la tua pelle,
      mentre porterà l'amore, anche nel cuore più ribelle.
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        Scritta da: fa
        Passerei una vita
        a farmi desiderare da te,
        come una musa ispirerei i tuoi versi,
        li canterei per te,
        li loderei per te.
        Fermerei il mio mondo se solo
        avessi la ferma e certa convinzione che tra noi
        sarebbe solo amore...
        amore eterno...
        quello che non chiede ne domanda,
        quello autentico e duraturo,
        che si crede ogni volta di aver trovato,
        ma si cade in una stupida illusione.
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          Scritta da: Antonino Gatto

          Mare in tempesta...

          Danzano impetuose le anime
          come fardelli mossi dalle onde,
          e sussurrano i sensi in delirio
          come schiuma sugli scogli.

          Resisterti non posso,
          nella bufera del desiderio
          che fugace ubriaca la ragione,
          e mi offusca la mente.

          Neanche il tempo di sfiorarti
          che già le tue dolci labbra
          mi legano al tuo corpo
          e infuocano le mie vene.

          Poi la tua pelle ha sete
          e non sarà sfinita
          fino a quando le mie mani
          non l'avranno fra le dita.

          Volano via le vesti
          come salsedine trasportata dal vento,
          e la primavera in fiore
          mostra il suo candore.

          Pelle di seta,
          al chiaror di luna
          baciarti non resisto
          dal monte alla pianura.

          E mentre il tuo respiro
          cazza le mie vele
          affronto le tue onde
          addolcito dal tuo miele.

          Finita la tempesta
          il mio petto per cuscino
          per dormir sul mio battito
          sin al porto del mattino.
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            Scritta da: Ada Roggio

            Appello ai figli di tutte le Mamme del mondo

            Appello ai figli di tutte le Mamme del mondo
            Nessun figlio vorrebbe essere figlio di separati
            Nessuno uomo o donna,
            vorrebbe separarsi
            Ma quando questo avviene, nulla nasce dall'oggi al domani
            è una crepa del vaso,
            che piano piano affonda sempre più
            Figli! Non guardate la fine della storia,
            del dolore che ha provocato l'ultimo periodo.
            Cercate tra i ricordi repressi
            le liti, i momenti bui, i momenti in cui vostra madre si è annullata e per non farvi spaventare si è scrollata di dosso il fardello sorridendovi, sorridendo anche a chi le alzava la mano
            Facendo capire a tutti e al mondo che era felice, nascondendo la verità per non ferire
            Rifugiandosi nel vostro letto fino ad addormentarsi,
            perché il vostro bacio la vostra carezza era la medicina migliore per la sua guarigione
            Quando si va a pranzo si giudica tutto il menù
            si comincia dall'antipasto
            per finire al caffè
            Allora giudicate tutta la vostra infanzia fino al punto x
            La parte finale è la peggiore
            Nessuna mamma vorrebbe morire senza aver avuto l'abbraccio del proprio figlio.
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