Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempirà l'universo
Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l'incanto di un solo tuo sguardo
Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d'estate per il caldo non dormi E se non ti basta perché il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaffanculo.
Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza sulle spalle
Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare.
O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l'anno, sovra questo colle io venia pien d'angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su questa selva siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, ché travagliosa era mia vita: ed è, né cangia stile, o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il noverar l'etate del mio dolore. Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l'affanno duri!
Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco. Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno. Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto, in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia. Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze. In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu. Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità. Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia. Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento nel momento in cui si è liberata dalla prigione. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. É necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. E nell'amore non esistono regole. Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento. Ma sono tutte cose insignificanti. Decide il cuore. E quando decide è ciò che conta.
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata così refrattaria così totalmente disanimata Come questa pietra è il mio pianto che non si vede La morte si sconta vivendo.