Poesie inserite da Bernardo Panzeca

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Scritta da: Bernardo Panzeca

Cos'è l'amore

Non v'è nulla
di più difficile
da fare,
che un amore
a tutti i costi
voler narrare.
Né il racconto
né la poesia
e nemmeno
la filosofia,
L'amore non ha
una biografia.
Di esso
e tutto ciò
annesso,
può esserne
sicuro
solo un fesso.
Perché l'amore
arriva come
lo scirocco
per poi andar via
al tempo
di uno schiocco.
E ancora torna
come la tramontana
per poi scomparire
come un furetto
dentro la tana.
L'amore
è come la rugiada
al mattino presto
sulle foglie,
un dolce bacio
fugace
dal ricordo
assai tenace.
Composta domenica 24 maggio 2020
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    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Le sere di maggio

    Le sere di maggio
    vanno godute
    adagio adagio,
    con la calma
    di un saggio
    e la libertà
    di un randagio.
    Le sere di maggio
    infondono davvero
    un gran coraggio
    tanto che la felicità
    non sembra più
    quasi un miraggio.
    Nelle sere di maggio
    ci si sente talmente
    a proprio aggio
    da osservare la vita
    così come fa
    un grande faggio.
    Composta venerdì 22 maggio 2020
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      Scritta da: Bernardo Panzeca

      Pandemia

      All'inizio furono tutti contenti,
      niente lavoro per i dipendenti
      e vacanze di colpo per gli studenti.
      Per le strade fu quasi festa,
      tanti politici narrarono le proprie gesta.
      L'un con l'altro si incoraggiarono
      e la peste quasi sbeffeggiarono.
      Chi moriva in Oriente era solo una figura
      pertanto a gran voce fu sconsigliata la paura.
      Al risveglio però un bel dì
      un gran colpo di tosse si udì,
      uno starnuto a seguire
      e tanta gente si vide morire.
      Era la peste ed era arrivata
      senza avvisare e tanto adirata.
      Porte e finestre si barricarono
      copri fuoco i governi ordinarono.
      Gli alimentari si assaltarono
      e tante bare circolarono.
      Tanto il mondo fu disperato
      che anche dagli atei Dio fu invocato.
      Non vi era più speranza
      giorni e mesi trascorrevano
      e in molti si deprimevano.
      Anche il Papa sottotono
      in ginocchio per tutti chiese perdono.
      Tutto stava al Signore
      far cessare quel gran dolore,
      La natura silenziosa
      oramai faceva la preziosa,
      Tanto gli uomini le spezzarono il cuore
      che non volle più sentir parlare di amore.
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