Poesie inserite da Bernardo Panzeca

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Scritta da: Bernardo Panzeca

La fine dell'estate

Alla fine dell'estate
ho incontrato una rosa
durante una passeggiata
nella tarda mattinata.

Alla fine dell'estate
ho incontrato un gabbiano
durante una nuotata
nella tarda serata.

Alla fine dell'estate
ho incontrato una stella
durante una scampagnata
nella tarda nottata.

Alla fine dell'estate
ho incontrato una foglia
di colore dorato
sopra alla quale
tutto era appuntato.
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    Scritta da: Bernardo Panzeca

    Mamma

    Ci si dimentica
    di tante cose.
    Dello sbocciare
    delle rose
    e delle giornate
    nuvolose,
    delle mattine piovose
    e del colore
    delle mimose.
    Ci si dimentica
    delle notti
    senza sonno
    e degli sguardi
    di ogni nonno.
    Ci si dimentica
    dei baci e degli amori,
    delle liti e dei dolori.
    Ci si dimentica
    di tante cose.
    Ci si dimentica
    di ogni cosa
    ma Mai
    della più virtuosa.
    Della più radiosa
    Della più rumorosa
    Della più coraggiosa
    Della più preziosa:
    La Mamma.
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      Scritta da: Bernardo Panzeca

      Piove

      Ogni qualvolta piove
      esco fuori a cercarti
      Ogni qualvolta smette
      rientro senza incontrarti.
      Tra le mani bagnate
      solo lacrime di addio
      di un amore eterno
      che conosce solo Dio.
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        Scritta da: Bernardo Panzeca

        Prima di dormire

        Madonnina del mio cuore
        voluta qui dal Creatore
        per dirci cos'è l'Amore
        e per abbattere la notte
        con il tuo gran chiarore,
        Non lasciarci mai soli
        ci perderemmo tra i Poli
        Riscalda i nostri cuori
        tramutandoli tutti in fiori
        Cosicché possano profumare
        e i mali giornalieri cacciare
        Senza mai più cadere
        e con sempre sulla bocca
        solo tante e sincere preghiere.
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          Scritta da: Bernardo Panzeca

          La notte

          Che bislacca la notte.

          Al suo calar
          S'inerpica il cor
          Su in alto
          Per le stelle
          Frugando
          Tra le più belle
          Come fosse
          Un fantolino
          Alla ricerca
          di un giochino.

          Che bislacca la notte.

          Ci si appisola
          Rimembrando
          Ciò che nel dì
          Si è scordati
          Per poi
          Con l occhi chiusi
          Far ritorno
          In tal giorno
          A riacciufar
          Il filosofar.

          Che bislacca la notte

          Mondi fatati
          E manieri d'oro
          Si rangiungono
          D'un colpo
          Più veloci
          Di uno schioppo
          Senza ansie
          O timori
          Che al sole
          Son come le viole.

          È proprio bislacca la notte

          E non può esser diversamente

          Per chi come lei brinda con la botte.
          Composta venerdì 3 gennaio 2020
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            Scritta da: Bernardo Panzeca

            La fine dell'anno

            Solo a guardar dall'alto
            si intravede
            Chi corre fori
            e chi ascolta gli amori.
            Da dietro un cristallo rigato
            da pioggia e foglie bianche
            C'è sempre chi silenzioso
            ritorna al tempo giocoso.
            Quando dentro l'occhi
            Non vi era che neve a fiocchi
            e al mattino della fine
            non ci si trovava
            Mai al confine.
            Perché per chi è piccino
            Non vi è futuro che sia vicino.
            E anche i pensieri bruti
            non sono altro
            che Simpatici beccuti.
            Chi invece corre fori
            ansioso e frettoloso
            Dimentica che ai cori
            Po' esser assai fatale
            E tanto più tanto brutale.
            E nient'altro che odori
            riesce a percepire
            al cospetto dei fiori,
            Quando in realtà
            A dirla proprio tutta
            se si domanda al core,
            Il più grande degli amici,
            È sempre stato il fiore!
            Sempre pronto ad ascoltare
            abbracciare, confortare
            Chi con esso
            In silenzio si è voluto confidare.
            La fine dell'anno
            Non fa proprio per i piccini,
            È un giorno per vecchi animi
            sguardi nostalgici
            e ricordi magici.
            La fine dell'anno
            è com'è per come è nata,
            una fredda e veloce giornata.
            Composta lunedì 30 dicembre 2019
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              Scritta da: Bernardo Panzeca

              A Natale

              La notte di Natale
              venne a noi un bambino
              che volle insegnarci
              come addobbare un pino.
              Cominciò la lezione
              senza usare le mani
              ma con solo il cuore
              a dir cos'è l'amore.
              Nessun festone
              nessuna luce
              di colpo una stella
              divenne la più bella.
              I rami tutti
              stupiti e a bocca aperta
              parlarono al mondo
              della gran scoperta.
              Bastava poco
              per fare un bell'albero
              amore, sorriso
              e luce sempre sul viso.
              L'alberello era pronto
              nessun addobbo
              nessun colore
              ma con dentro un cuore
              che tramutava tutto
              in un magnifico fiore.
              Composta mercoledì 25 dicembre 2019
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                Scritta da: Bernardo Panzeca

                Il giorno più bello dell'anno

                Quell'omone tutto rosso
                con accanto un pettirosso
                sulla panca aspettava
                la carrozza che arrivava.
                Arrivava di gran fretta
                In ritardo di un'oretta
                con le renne in staffetta
                leste come una racchetta.
                Il barbuto simpaticone
                col cappello accavalcione
                non badando all'affannone
                e saltando sul carrozzone
                urlò: "Presto, in questa direzione!"
                Al villaggio dei bambini
                tutti quanti i biricchini
                attendevano sui pini
                dolcini e tanti giochini.
                Alla vista dell'omone
                grasso come un gommone
                di colpo tutti quanti
                iniziarono tanti canti.
                Erano canti di allegria
                grandi come una prateria
                che annunciavano il Natale
                e un grande abbraccio corale.
                Il Natale era cominciato
                tanto amore era affiorato
                e tutto l'odio fu bruciato.
                Composta lunedì 9 dicembre 2019
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                  Scritta da: Bernardo Panzeca

                  Il Natale

                  Il Natale è in arrivo
                  nessun posto più
                  per il cattivo.
                  Tutti buoni si diventa
                  la casa di Gesù
                  di colpo si frequenta.
                  Dal mattino alla sera
                  per la via
                  la gente spera.
                  Con lo sguardo all'insù
                  con grande brama
                  si attende Gesù.
                  I cuori tutti quanti
                  con gran fede
                  le preghiere mettono avanti.
                  È il momento di gioire
                  di esultare e custodire
                  il più grande degli amori
                  con tanti fiori e tanti onori.
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