Cammina tra squarci di luna e foglie di vetro senza mai guardarne il riflesso così da poter raccoglierle senza tagli cicatrizzanti. Cammina senza mai temere gli spigoli di quelle foglie, senza mai lasciare nelle mani del vento i suoni della tua anima, senza mai dimenticarti di quegli squarci di luna. Non viver nell'oblio del passato... solo così il tuo cuore lentamente inizierà a camminar sotto la luce di una luna piena.
Sorridi più che puoi così da poter lasciar scie dolci dietro di te... Ama più che puoi così da poter tornare a casa con un cuore pieno così... Abbraccia più che puoi così da poter stringere a te dolci frammenti di questo mondo... Scansona l'apparire e prendi l'essere con te... Punta più in alto che puoi così da poter inseguire l'infinito... Vivi più che puoi così da poter aver ricordi vivi e caldi come questo sol... Più che puoi.
Questo immenso cielo notturno sopra noi che nulla di certo abbiamo, che rincorriamo la perfezione, che vorremmo ma non possiamo. Questo immenso cielo notturno che cerchiamo di sfiorare pur di rubargli quell'infinita grandezza e capire quale sia la vera Felicità. Questo immenso incerto siamo noi, noi incontentabili uomini...
Seguimi e non lasciarmi andare via, tra le macerie del tempo... Seguimi e non lasciarmi nella voragine di questa luna piena... Lasciami assaporar dolci sensi... Seguimi e ascolta il mio silenzio. Ascoltalo perché se ci riuscirai, sarai Tu. Quello che ho sempre cercato.
Perché non vai via, Tempo, da questo cuore così che possa sentir dentro un'immortalità dolce e cullante? Che stupida... Dimenticavo che non potrei prendere per mano sensazioni immortali, se avessi un tempo illimitato nel quale riprovarle sarebbe scontato e indegno di custodia per il mio cuore. E un mondo di ricordi senza sublimi particolari non lo vorrei, sai... no, non lo vorrei...
Talora vorrei strappare a questo ciel le stelle più piccole per poterle nascondere tra le mie braccia e far arrivare la loro luce tra le braccia di chi di luce nutre il mio passato. E così sentir una voce diversa dalla mia che risponda a quei ricordi così dolci eppur solitari. Perché mai più la stessa sono stata da quando dalla mia vita sei fuggita, vecchia amica mia...
Fare guerra con un ideale lontano dal reale lacerava questo cuore, stanco di cercare un fiore che potesse farti sentire l'odore dei miei pensieri... credere nel tuo cuore allungava i tempi di quella guerra, che guerra non era sulla superficie terrena ma che battaglia era in questo animo, confuso tra istinto e ragione. Innaffiai questo amore seppur tra rugiada... la pioggia mi procurò poca acqua ma abbastanza per bleffare contro le atrocità di questo cuore. Mentre il tempo accresceva l'amore verso di te, piccolo dolce fiore cresciuto tra rugiada eppur saldatosi sul connubio di queste anime indivisibili.
Vorrei talora colorare il tuo ego della mia forza per poter un giorno vederti alzare la mano verso il cielo e urlare vittoria contro la vita... vorrei talora espandere il mio urlo al tuo cuore per renderlo così forte... vorrei talora sentire la tua forza crescere la mia e non viceversa... vorrei ma senza il tuo volere tutto rimane sul filo dell'equilibrio personale che equilibrio non è. E allora non resta che guardarti ricordandoti sempre che si finisce per divenire così piccoli da essere risucchiati dalla vita stessa se si rende grandi piccoli problemi. E allora non resta che darti la mano finché avrai bisogno per poi correre dietro la vita con le tue sole forze.
Contemplare il tuo viso nel buio della notte, mamma, porta in sé mille granelli di serenità impersonati nel vento che muove dolcemente l'esterno del mondo... sentire il tuo respiro, mamma, mentre tutto tace intorno vive di un'immortalità interiore, che niente e nessuno può soppiantare... avvertire il suono del tuo sorriso, mamma, traspone questo cuore che è in me ma che è tuo in una dimensione sconosciuta, ove non esiste rancore né rabbia... viverti, mamma, è come guardare da spettatrice a quello scenario creato da te qual è la mia vita. Il tempo passa e sembra che le tue prime rughe contino ancor più i miei giorni con te e nel contempo non trovo alcun numero che possa avvolgerti in una gelida notte d'inverno per scaldarti perché è l'infinito a unire il mio cuore al tuo e non la finitezza.
Corri nelle più grandi distese del cuore, laddove non esiste orizzonte che possa condurti nella certezza, corri laddove la luna si confonde con la tua ombra per poter un giorno, all'alba del sol, abbracciare la luce. Corri e non fermarti. Corri e non lasciarti ingannare dall'immortal selva dei dolori perché di lì si può uscire solo se corri, senza mai fermarti. Un giorno contemplerai le tue mani e capirai di aver vinto contro un cuore privo di scorciatoie. E sarà allora che una luce diversa ti attraverserà per sempre.