Scritta da: Fragolosa67
Nell'oscurità della notte
si accendono i nostri occhi.
Il silenzio ascolta i palpiti del cuore
mentre gli sguardi si toccano.
È amore!
Composta lunedì 2 giugno 2014
Nell'oscurità della notte
si accendono i nostri occhi.
Il silenzio ascolta i palpiti del cuore
mentre gli sguardi si toccano.
È amore!
La silente natura contempla il vento,
l'aureo mendicante dalla sacca
piena dei nostri sogni.
Mosse da un canto gioioso
le foglie annuiscono alle molteplici vite,
volteggiando tra l'azzurro cielo
si inchinano al suono delle ore.
Creature incantate si muovono
per opera della maestosa aurora,
colei che squarcia l'aria
intrisa di un profumo perduto.
Aura di pace sognatrice,
i sensi si placano
tra l'uomo e il mondo.
Come un soffio,
egli continua imperterrito
nella sua cosmica virtù,
i suoi occhi trasmettono l'eterna luce
a chi ha perso il volto
tra i cespugli incolore.
Nel verde mare,
tra antiche parole e antichi canti,
si odono i mille suoni,
mentre l'occhio osserva
le miriadi colorazioni in riverbero.
Perduto nel bosco,
la via non si sente,
non la si percepisce
se non con i propri occhi.
Un attimo
e l'acqua si congela di morte,
un attimo
e il fuoco si bagna di vita.
Lente trascorrono queste ore
In cui le lacrime piovono sui giorni
e verrà un angelo che
con lieve soffio ti porterà
oltre quelle nuvole di zucchero filato.
Sei leggera ormai,
piuma fra le piume,
le tue gambe stanche,
sono fragili ramoscelli,
le tue mani scarne
hanno ancora la forza di accarezzarmi,
i tuoi occhi non nascondono
il dolore di non potermi stare accanto
e la tua voce ad un tratto ritorna bambina.
E in quell'attimo sublime
in cui pronuncia la parola più bella
la mano che tanto ti amò prende la tua
per condurti attraverso i sentieri a te destinati.
Stagioni più non si alterneranno
e potrai sederti a riposare
su bianche rive
e verdi prati senza spine.
Sole lieto e mite di
una rosa, sui bianchi muri
ove si specchia languida
sua ombra e approda come
la colomba il balsamo
d'Amor secreto che ho
per te.
Azzurro cielo di una viola
sogno la prima campestre
aurora, sfioro l'intreccio
palpito della sua chioma
assorto a un fluttuo
di una spiga in oro,
la rondine s'invola.
Col suo amore teneva le
mie mani strette in tanta
sottile innocenza, sentii quel
dolce inquieto male che la
passione induce a trasognare
gli amanti innamorati,
era sospirosa e lenta
fresca onda vergine di un mare,
abbandonata a me sotto
ombrose cime e con le braccia
gentili avvolte in grembo,
si udiva come un canto di
ruscello attraversarle il volto
dolce più che un vento.
Io la guardavo al cuore mio
poggiata in lieve sorriso
dormento.
Respirandoti
l'animo mio gioisce
sei primavera.
È sera
noi due soli
distesi in riva al mare
ad ammirare le stelle.
Abbracciati,
dirsi ti amo,
una volta,
cento volte,
mille volte,
ed ancora...
fino a quando?
Fin quando le nostre vite,
consumate dal tempo
voleranno lontane nell'universo,
rendendolo finito,
pieno di te,
di me,
e del nostro amore,
che come acqua viva,
ci disseterà per l'eternità.
Gaetano silvestri.
In cielo le stelle ogni notte sono tante,
miliardi di puntini che senza un senso
ti catturano senza ritorno in un istante.
Una sera di settembre però se ci penso,
non ho avuto bisogno di salire
la mia stella l'ho trovata in questo immenso.
Hai regalato una nuova luce al mio patire,
il vuoto che sentivo sempre se n'era andato,
l'amore mi aveva avvolto nelle sue dolci spire.
Grazie per ogni istante che mi hai regalato,
dal più piccolo al più importante
che non sempre ti ho ricambiato.
Ci provo ora con la cosa che so fare con maestria,
la dedico per sempre a te amore mio questa poesia.
Conducimi alle origini della notte
laddove sorge il punto d'argento
quando il giorno invecchia e muore
e il silenzio evapora
i rumori sordi del quotidiano
Conducimi fra le braccia
d'una luna piena
che tesse le trame del sogno
con fili di madreperla
Portami... portami tu
in un lirico volare
in seno alla madre
di tutti i sognatori
impazziti d'amore.
Nel giorno più splendente
nella notte più lucente
un solo pensiero
pervade la mia mente,
amarti
ed ancora amarti,
amarti follemente!
Ti chiamerei amore,
quando ho una spina sul petto
che si sente forte,
come te
che sento fortissimo
quando mi pungi l'ultimo senso
proteso al bello,
deciso,
intenso,
completo,
diventarmi doloroso
quando la tua mano mi è sul fianco
ed una contrattura,
presto brivido,
m'attraversa,
disseminando fuochi sparsi
come s'io fossi terra con conche da bruciare.
Ed in te brucio.
Io, brucio.