Poesie inserite da Christian Merighetti

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Scritta da: Christian Merighetti

La vita che tenta di stare in rima

Le ragazze sono andate e venute
e le promesse fatte le hanno seguite.

Gli amici sono passati,
ma pochi si sono fermati.

Le promesse mi hanno segnato
come le emozioni che all'anima
ho inchiodato.

In questa giostra chiamata vita
solo una persona non è sparita
condividendo con me l'amore,
le guerre, le gioie e il dolore.

Il suo passo ha seguito sempre il mio
e quella persona sono solo io!
Composta giovedì 3 gennaio 2013
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    Scritta da: Christian Merighetti

    La voce degli Artisti

    Quando sono in vita,
    è difficile che vengano visti
    per come sono nati,
    per ciò che semplicemente sono: Artisti.

    I primi a riconoscerli
    classificandoli diversi,
    sono i loro nemici,
    gli uomini persi.

    Con astuzie ed inganni,
    vedendoli forti,
    li prendono con se,
    insegnando loro il valore dei soldi.

    E con la moneta a crearne il valore,
    gli comprano un pubblico che spesso sordo,
    li segue ignorando chi davanti a loro
    non sta chiedendo un coro, ma l'ascolto.

    Nel migliore dei casi,
    finisce come deve finire,
    quando l'autore si stanca di avere diritti
    e menzogne da dover costruire.

    Pur sapendo bene,
    lo scopo per cui è nato,
    l'Artista difficilmente,
    finisce ciò che aveva cominciato.

    E con i media imperterriti,
    a scolpirne una forma,
    diventano extraterrestri
    di cui seguire l'impronta.

    Un vero disastro,
    una partita persa,
    sembrerebbe quella
    di nascere Artista.

    Eppure la natura,
    che di giurisprudenza è carente,
    continua a sfornarne,
    in mezzo alla gente.

    Allora un appello si alza tra loro,
    tra i pochi che decidono di non avere un coro.

    "Perché puntiamo alla gloria,
    perché proprio in questa vita,
    visto che per arrivare qui,
    abbiamo ucciso l'ego con estrema fatica."

    Ma ancora per i pochi,
    che riescono a sentire,
    rimane poi il silenzio,
    da dover capire.

    E spesso a questo punto
    ancor prima di aver voce,
    l'anima dell'Artista,
    abbandona la propria croce.

    Dimenticando che non serve a niente,
    apparire in qualche modo.
    Quel che conta è essere se stessi
    in questo infinito gioco.

    Quindi un'ultima parola,
    caro lettore,
    che vaghi inconsapevole,
    di essere scrittore.

    L'arte che hai dentro,
    nessuno la può comprare
    e nessuno in nessun modo,
    la può finanziare.

    Ma tu solo puoi farla crescere
    e maturare.
    Con la forza del crederci
    e del saper ascoltare.

    Quindi smetti di puntare in alto,
    perché è solo ciò che hai dentro
    che ti permetterà
    di fare il grande salto.

    Diventando ciò per cui sei nato
    e portando a termine la missione
    che in altre vite,
    hai cominciato.

    Ricorda che non serve,
    apparire alla gente come Artista,
    perché tanto non ti riconosce,
    quando sei in vista.

    Quello che ti porterà alla tua evoluzione,
    non è la voce o il motivo per cui hai parlato,
    ma la forza che per parlare ti costringerà per sempre
    a prender fiato!
    Composta venerdì 8 gennaio 2010
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      Scritta da: Christian Merighetti

      Inconsapevole

      Come piccoli bambini,
      siamo nati senza voglie.
      Indifesi e senza strada,
      qui nel gioco della vita.

      Ma nel mondo inconsapevole
      e su questa grande palla,
      siam venuti per giocare
      ed imparare a stare a galla.

      Sottomessi nel dolore
      spesso siamo senza meta.
      Come fare quando un fischio
      non comincia una partita?

      Il problema non è da poco,
      lo so, ma questo è un gioco.
      Quindi se nessuno fischia,
      non temere, sei già in pista.

      Tu preparati e stai pronto
      che al momento più opportuno
      non sarà l'aspettativa
      a farti strada nella vita.

      Cerca sempre in te il ricordo
      di esser libero di fare
      e vedrai che in questo mondo,
      riuscirai a galleggiare.

      Tanto basta per trovare
      la tua strada e il tuo perché,
      camminando col tuo passo
      e con la vita che c'è in te!
      Composta domenica 13 dicembre 2009
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        Scritta da: Christian Merighetti

        Stupida Gabbia

        Abbiamo una vita,
        proviamo dolore.
        Abbiamo uno spirito,
        chiuso dentro al cuore.

        Vorremmo volare,
        per superare i confini.
        Ma siamo esseri umani:
        inconsapevoli assassini.

        Inutile della vita,
        vedere solo il lato nero.
        Ci sono anche stelle bianche,
        che illuminano il mondo intero.

        Ma fuori, tutto intorno
        non si può dimenticare:
        siamo schiavi, siamo in gabbia
        ma in noi la forza dell'amore.

        Quindi armati di energia,
        impariamo a scorgere la via.
        Che di uno schiavo, fa un viaggiatore
        e di un assassino, un guaritore.
        Composta giovedì 19 novembre 2009
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          Scritta da: Christian Merighetti

          Amore Consapevole

          Dicono che è difficile,
          nel mezzo di un'emozione,
          trovare in sé la forza
          e ponderare le parole.

          Mi ritrovo dopo anni
          sorpreso, ancora a pensarti.
          Eppure me ne sono fatto una ragione,
          perché ancora accarezzi il mio cuore?

          Forse non sei tu,
          ma l'idea che di te mi è rimasta.
          Il ricordo dell'amore che da allora,
          non sono più riuscito a ritrovare.

          Inutile adesso, dopo anni,
          lasciarmi andare in lunghi pianti.
          Gli errori si fanno per crescere
          e il dolore aiuta a risalire.

          Ma se un giorno, tu leggerai queste parole,
          lascia che in silenzio raggiungano il tuo cuore.
          Perché non sia vano quello che insieme abbiamo provato,
          perché sia esperienza, quello che insieme, abbiamo vissuto.
          Composta giovedì 19 novembre 2009
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            Scritta da: Christian Merighetti

            Cercandoti

            Cercai sulla Terra,
            segni del vostro passaggio.
            Ma la Terra mi disse
            che non Vi scorgeva
            da molte Lune, negli orizzonti
            del suo paesaggio.

            Provai a cercarvi
            nei Fiumi e nei Ruscelli.
            Ma l'Acqua, che docile
            e gentile mi cullava,
            mi disse che da tempo
            non vi accarezzava.

            Senza sosta mi diressi
            alle Acque del Mare,
            che inquiete si agitavano
            litigando col Vento.

            Una speranza si accese
            nel mio Cuore sconsolato
            perché in quel movimento
            vidi tracce di Voi,
            lontano, nel Firmamento.

            Con foga mi addentrai
            in quelle torbide Acque scure,
            che riflettevano il buio
            dell'immensa Notte nera.

            Ma continuai impervio a lottare
            con tutte le mie forze,
            fin quando Vi raggiunsi ad
            un passo dalla Morte.

            Con un filo di voce
            e timorato nel Cuore
            trovai in me il coraggio
            e Vi chiamai.

            L'Acqua tornò calma
            ed il Vento smise di urlare,
            mentre in quel silenzio
            ascoltavo il Vostro pianto.

            Le Vostre lacrime dorate
            riempirono il Cielo nero,
            che inerme si squarciava
            lasciando scie e macchie di Vita.

            Mentre l'Acqua rifletteva
            quel fulgido spettacolo,
            io ammiravo sbalordito
            la nascita delle Stelle
            in quel buio Infinito.
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