Guardo i tuoi occhi radiosi di giorno e li cerco nelle stelle di notte come il picchio nel sole cerca il suo nido tra mille. Tu sei presente nel profumo di un fiore e nell'armonia del sorriso che spandi intorno. Non passerai invano solo per essere un ricordo tu sei l'idea che non passa sarai ogni giorno il mio sogno.
Ti ho visto dal treno sconosciuto seminatore campano. Eri a quattro o cinque passi dal bove e dall'aratro, il tuo gesto ampio e generoso offriva il seme alla terra come antico rito di vita conosciuto da sempre. Mia madre raccontava antiche storie di famiglia, mentre il treno andava verso la città natìa. Salvatore: Il ricordo andava a tempi lontani, nozze, vedovanze, eredità complesse e, soprattutto un cruccio: con lui il cognome materno avito finiva nell'oblio della morte prematura.
Pomeriggio di rosei approdi non ha memoria la bionda luce del mare. Ho cercato solitudine e amore nei vecchi caffè tra i gabbiani del molo e le reti dei pescatori. Parlavano di cose lontane, misteriose, i pescatori ebbri di sole. E dolce porto dei sogni era il suono... odorava di cuori antichi e tabacchi d'oriente il ricordo. Ora è rimasto vino di spezie, aroma d'alghe e resine e nulla nel cuore mi ricorda l'estate.