Poesie inserite da Cristina

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Scritta da: Cristina

Vita sui marciapiedi

Vecchi marciapiedi,
braccia materne per anime senza tempo
consegnate alla solitudine.
Quante storie e quanta vita
sul grigio dei marciapiedi.
Ricoperti da cartoni vissuti,
depositari silenziosi di lacrime,
sono il rifugio ultimo della disperazione.
Sferzati dal vento dell'imperturbabilità,
calpestati da passi anonimi e frettolosi,
abbandonati anche dall'ultimo raggio di sole.
Per tetto un cielo che, avaro,
nasconde anche l'ultima stella.
Le mani tese chiedono pietà,
gli occhi, ormai spenti, raccolgono l'indifferenza.
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    Scritta da: Cristina

    Ti vivo

    Passione vera muove le mie mani
    che, silenziose accarezzano il tuo viso.
    Sguardi complici, labbra cedute al desiderio.
    Due corpi, fusi in una sola ombra
    che disegna fiamme accese sulle pareti
    nella penombra della sera.
    I sogni si lasciano afferrare
    dominare, vivere... per una volta.
    Respiro le tue emozioni,
    mi arrendo ai brividi che, prepotenti,
    attraversano il mio corpo.
    Ti sento.
    Le note del vento
    accompagnano attimi sconosciuti,
    gioie mai vissute.
    Tutt'intorno è passione e libertà ritrovata.
    Oltre quella vetrata le luci della città,
    ad illuminare per tanti una notte come tante.
    Ma non per noi, che sfondando la porta di un sogno
    abbiamo vissuto la magia.
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      Scritta da: Cristina
      Fuori è freddo, pungente e ostinato.
      Nel cielo ricoperto da nuvole basse e minacciose,
      poche timide stelle
      a ricordare la notte che avanza.
      I primi fiocchi, sottili come ali di farfalle,
      fluttuano leggeri sospinti da antiche melodie.
      All'alba del nuovo giorno
      tutto è candore, purezza.
      Le vette possenti, oltre la collinetta,
      sembrano sfiorare il cielo.
      Lassù, nella baita in cima alla montagna
      il camino fuma sicuro verso il cielo;
      il vecchio e la sua solitudine,
      compagna di una vita intera,
      ascoltano commossi
      le dolci note del magico inverno.
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        Scritta da: Cristina

        Accade

        Tutt'intorno è silenzio e atmosfera.
        I battiti di un cuore impazzito
        danno voce al tempo che scorre.
        La fiamma rossa di una candela
        da vita a ombre che si fondono complici.
        Il calore di un camino scoppiettante
        accompagna gli attimi più intensi
        di un nuovo, giovane amore.
        Tutt'intorno è vita.
        Gli sguardi si accendono di desiderio e di passione,
        mentre la mente si ritira sconfitta.
        Mani che si cercano, si trovano, si intrecciano.
        E la notte guarda discreta.
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          Scritta da: Cristina

          Al giro di boa

          Credevo fossi speciale,
          che mi donassi i migliori battiti del tuo cuore.
          Credevo fossi vero,
          che non conoscessi la menzogna.
          Credevo fossi un uomo,
          che amasse la lealtà.
          Ora non credo, non spero.
          Pensavo di non potermi bastare,
          di temere la solitudine.
          Pensavo di non poter stare in piedi da sola,
          di cadere al primo ostacolo.
          Pensavo di arrenderemi alle avversità,
          di lasciare l'ultima parola alla rassegnazione.
          Ora no.
          La luce ha vinto la sua battaglia ed io con lei.
          Nuovi occhi e nuove consapevolezze,
          speranze giovani e desideri mai spenti
          in una nuova fase matura e consapevole.
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            Scritta da: Cristina

            Per te, in un ricordo.

            Fuori è ancora buio, profondo e ostile.
            La luce fioca della lampada,
            illumina gli ultimi istanti
            di un volto ormai plasmato
            da una sofferenza egoista e sorda,
            a qualunque preghiera.
            Dai vetri solo qualche timida stella,
            testimone silenziosa degli ultimi faticosi battiti;
            da adesso in poi, tutto è mistero.
            La notte meschina
            ha cacciato via anche l'ultima speranza,
            inghiottendo un uomo e i suoi affetti;
            davanti a se solo dolore.
            Guardo quella finestra, ormai buia.
            Poi guardo un po' più su;
            vedo davanti a me un uomo
            che, in punta di piedi,
            si incammina per un brevissimo sentiero.
            Deve percorrere solo un breve tratto;
            la parte più oscura l'ha percorsa tra gli uomini.
            E arrivato " più su"
            nell'altrove d'amore e gioia.
            Altrove benevolo e luminoso,
            dove due braccia materne
            attendono impazienti
            di donargli l'eternità.
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              Scritta da: Cristina

              Quando è l'anima a scrivere

              Ascolto ogni mio battito...
              non è più come prima.
              Sfoglio le pagine del mio vissuto...
              non riesco più a comprenderle.
              Gli occhi han ceduto le espressioni migliori
              ad uno sguardo spento.
              Tarli travestiti da dubbi
              investono un anima
              a pezzi da tempo.
              In bilico su una linea sottile
              a un passo dal baratro,
              cammino incerta su acque
              che hanno inghiottito anche l'ultima, illusoria speranza.
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                Scritta da: Cristina

                Attesa

                Ricordo ancora le lacrime che, prepotenti,
                solcavano il mio viso.
                Ricordo il loro sapore amaro, ostile.
                Ricordo ancora il rumore dei battiti impazziti,
                le grida sorde della mia anima,
                ormai distrutta.
                Ricordo il colore grigio della polvere
                che, come un impenetrabile velo,
                ricopriva sogni e giovani speranze.
                Ricordo il buio fitto e ostinato
                nel quale, a lungo, ho brancolato smarrita.
                Anche la solitudine ignorava la mia esistenza.
                Nessuna porta da aprire, nessun ricordo nella mente.
                Dentro me solo rabbia;
                giù nel profondo, nascosta e timorosa,
                una luce fioca.
                La nebbia è ancora fitta e padrona,
                a fatica riesco a farmi un varco.
                Nutro i miei occhi di quella luce.
                Oltre la cortina di una oscurità prepotente
                scorgo la consapevolezza,
                alleata fino ad allora sconosciuta.
                Guardo dentro me stessa,
                questa volta senza paura.
                Il pensiero mi riporta indietro
                ma la luce mi attira a se,
                chiudendo alle mie spalle
                la porta delle lacrime e del dolore.
                L'oscurità pian piano si lacera
                lasciando al vento i suoi miseri brandelli.
                Davanti a me il cammino da intraprendere;
                lungo, troppo lungo.
                Non so se il tempo mi basterà.
                Comincio il viaggio.
                Solo la riva di un fiume placido
                mi offre un po' di ristoro.
                Riva benevola e accogliente
                cui nulla sfugge.
                Seduta su quella riva
                in una giornata speciale,
                ho visto passare uomini e miserie.
                Attesa lunga, dolorosa e paziente
                per un soffio di verità che rafforza l'anima.
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