Scritta da: Enťšakušanna
So di momenti, esistiti per qualcuno,
e per me senza fuoco fumo, vano.
Spine, dove il sole non č piů.
Stranezze, dove prima vivevo nell'uso.
Ora č memoria, presto solo sensazione.
Ho immerso il mio dolore, nel culo d'un'altra
per lavar via. Perdemmo tutti, quel giorno.
Dal resto, in avanti, afflizione e morte in me,
vuoto nell'esteriore, questo ne uscě.
Dobbiamo solo, non accorgerci di noi.
Composta domenica 22 novembre 2015
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    Scritta da: Enťšakušanna
    Mancini, torti,
    funesti d'orgoglio spadaccini,
    qualcosa c'era, e combattenti
    c'abbiamo provato.
    Perso tempo e scaduto il fiato,
    cadde un giorno, l'ultima parete.
    Ora morti, eppure c'č ancora sete,
    voliamo gongori guidati da una botta.
    Frasche ala nebbia, e al vento,
    soli, fummo, con altri cento.
    Assassini nostre vittime,
    fate, illusioni marittime,
    del cieco nostro, colpevole consapevole, amor.
    Composta domenica 22 novembre 2015
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      Scritta da: Enťšakušanna

      Vacanza

      I cardi e le verze, bolliti
      insieme perdono sapore e nequizia.
      Parli veloce, nell'acqua, liquirizia
      dolce di sale nero, a un fantasma che vedi solo tu.

      Mente; pensi ritrosia; la pelle ti si gela
      mentre guardi, e t'impegni a non capire
      quanto il mondo che conoscevi non č e non fu.

      Ormai non senti piů, né vuoi che sia
      altrimenti; finirŕ; prima ancora, per te č giŕ
      oltre. Sai ora quanto male fa;
      finzione, si credeva in famiglia; ebbene
      ci sei dentro, tuttavia fuori dalla flagranza.
      Chiusa in una stanza, solo lui ne uscirŕ.
      Composta domenica 22 novembre 2015
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        Scritta da: Enťšakušanna

        Assassinio consapevole dell'amata e dell'amante

        Venni da te una sera.
        Trovai la porta chiusa.
        Dal mio amore, con una scusa,
        staccai una voglia nera.

        Non mi bastň una porta.
        Non mi fermarono due.
        Ne passai tre, e voci tue,
        la mia mente dieder di storta.

        Grida altrui. E nervoso e scuro,
        gettai occhi e mente all'indietro.
        Passai ormai fottuto, l'ultimo muro.

        Sbattesti forte, uccello contro vetro,
        né lei vedeste, onuste schiave, il puro.
        Perdeste, cretine, il gusto del rosso, e del tetro.
        Composta domenica 22 novembre 2015
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