Poesie preferite da Emy Coratti

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Scritta da: Silvana Stremiz

Ode alla Vita

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Non sono né un artista né un poeta.
    Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
    ma non sono in sintonia
    con i miei giorni e le mie notti.
    Sono una nube,
    una nube che si confonde con gli oggetti,
    ma ad essi mai si unisce.
    Sono una nube,
    e nella nube è la mia solitudine,
    la mia fame e la mia sete.
    La calamità è che la nube, la mia realtà,
    anela di udire qualcunaltro che dica:
    <<Non sei solo in questo mondo
    ma siamo due, insieme,
    e io so chi sei tu>>.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Voi vorreste conoscere il segreto della morte, ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
      Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
      Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
      Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita; e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
      Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
      La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
      In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale? E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
      Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
      E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di dio? Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
      E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Il gioco degli dei

        Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco.
        Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno.
        Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto,
        in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia.
        Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze.
        In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu.
        Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità.
        Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia.
        Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento
        nel momento in cui si è liberata dalla prigione. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
        comunque ci porta sempre in qualche luogo. É necessario accettarlo, perché esso
        è ciò che alimenta la nostra esistenza.
        Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
        non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
        É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore,
        giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
        anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. E nell'amore non esistono regole.
        Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento.
        Ma sono tutte cose insignificanti. Decide il cuore.
        E quando decide è ciò che conta.
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          Scritta da: Federico
          La mia anima mi ha parlato,
          fratello, e mi ha illuminato.
          E spesso anche a te l'anima parla
          e ti illumina.
          Tu infatti sei come me,
          e non c'è differenza tra noi,
          se non questa:
          io esprimo cio che è dentro di me
          in parole che ho udito nel mio silenzio,
          mentre tu custodisci tacito
          ciò che è dentro di te.
          Ma la tua silenziosa custodia
          ha lo stesso valore del mio tanto parlare.
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            Scritta da: Federico
            Farò della mia anima uno scrigno
            per la tua anima,
            del mio cuore una dimora
            per la tua bellezza,
            del mio petto un sepolcro
            per le tue pene.
            Ti amerò come le praterie amano la primavera,
            e vivrò in te la vita di un fiore
            sotto i raggi del sole.
            Canterò il tuo nome come la valle
            canta l'eco delle campane;
            ascolterò il linguaggio della tua anima
            come la spiaggia ascolta
            la storia delle onde.
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