Poesie inserite da Enzo Di Maio

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Scritta da: Enzo Di Maio

Rose e gramigna

Ho estirpato la gramigna dal mio campo,
al suo posto ho piantato una bianca rosa,
ma la gramigna e ' cresciuta ancora
ed ha ucciso la mia rosa.

Ho estirpato ancora la gramigna dal mio campo,
al suo posto ho piantato una gialla rosa
ma la gramigna, una volta ancora, è tornata
ed ha ucciso la mia rosa.

Ho tolto ancora e ancora la gramigna dal mio campo
e questa volta ho piantato una scarlatta rosa,
forte, come non mai, e con spine grandi e arcigne,
ma la gramigna è tornata e ancora, ancora, ancora
ha ucciso la mia rosa.

Del perché ho chiesto al saggio contadino:
"vecchio, perché la gramigna uccide le mie rose?"
"E tu", con aria seria rispose al mio dilemma,
"non uccidi forse la gramigna per far posto alle tue rose?"

"Se la rosa ha la sua terra la gramigna ha la sua terra,
dai al tuo seme la giusta terra e questo ti donerà il suo fiore"
"a tutti in questo mondo è assegnato un ruolo,
e niente nel disegno del creato e'superfluo o sprecato.
Se la rosa ti donerà' bellezza ed i suoi odori
la gramigna lenirà' e curerà il tuo spirito e i dolori.
Composta sabato 14 giugno 2014
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    Scritta da: Enzo Di Maio

    Interprete & scrittore

    Se credi di aver scritto su di un libro
    tutte le pagine della vita
    sbagli, tutto è ancora aperto,
    non è finita.

    Dopo una pagina c'è sempre un'altra pagina,
    tutto va scritto e niente deve risultare assente,
    ogni cosa va li, come indelebile presente.

    Di ciò che è stata un'esistenza rimane sempre traccia
    e di te si continuerà a parlare,
    non importa se ciò ti piaccia
    è solo l'inevitabile storia della tua presenza.
    Un romanzo, una commedia,
    a volte un dolore o una tragedia,
    oppure poesia, dove tu sei scrittore
    ma anche, inevitabilmente, attore.

    Niente rimane ignoto,
    che tu sia stato l 'ultimo
    o il più ' noto dell'universo
    ci sarà sempre almeno uno
    che spenderà per te almeno un verso.

    Nel mistero della comune via
    siamo come perenni passeggeri di una funivia,
    mentre una scende l'altra sale
    e per un istante, almeno un sol momento
    degli occhi incroceranno altri occhi
    e ricorderanno quegli occhi.

    Così è scritto, così è sempre stato,
    così sia.
    Composta domenica 8 giugno 2014
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      Scritta da: Enzo Di Maio

      La centrale adè na manna

      Ho letto stamatina sur giornale
      na notizia an'do Bersani dice:
      "Nun potemo rinuncià ar carbone!"
      E cià raggione!
      Popolo ignorante e disfattista,
      mica potemo ritornà a facce luce
      co la cera n'der lampione
      e a rinuncia a sta gran conquista.

      La centrale adè Santa e benedetta
      praticamente è pe tutti na fortuna
      e va protetta.

      Ma io, se sà, so sempre stato bbono
      e puro puro n'artruista.
      Sò pronto a rinuncia
      alla parte che me spetta
      e a regalajela de core
      e de gran fretta.

      Pe fa poi na bella cosa
      me vojo accollà puro la rogna
      de portajela pezzo a pezzo
      sotto casa sua,
      lassù, andò stà lui, fino a Bologna.

      Che voi, li beni sò de tutti
      e da bon Cristiani vanno condivisi.

      Li morti nun e ' che ponno esse
      sempre e solo li mia
      ma anche e soprattutto
      l'anima e la gloria de li mejo morti sua.
      Composta martedì 3 giugno 2014
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        Scritta da: Enzo Di Maio

        Paolo sta bene

        Fermati Paolo la corsa e finita
        e non è stata pianura
        ma dura salita.

        Scavalca quel muro Paolo
        scavalcalo ora
        lì tutto è' più verde
        e c'è sempre l'aurora.

        Scavalcalo il muro, Paolo
        scavalca sereno,
        la pace che cerchi
        non è un dono terreno.

        Asciuga quel volto,
        sii fiero e compito
        la sorte malvagia non ti ha dato tanto,
        sputagli in faccia,
        non bagnarla col pianto,
        tanto ti ha preso, ben poco ti ha dato
        quel gioco cretino chiamato destino.

        Scavalca Paolo, è un posto migliore
        non vi trovi profeti che ti fan soffrire.
        E ora sorridi,
        è tutto finito, il fiore è reciso.
        Ciao Paolo,
        benvenuto in Paradiso.
        Composta lunedì 2 giugno 2014
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          Scritta da: Enzo Di Maio

          Civitavecchia 14 maggio 1943

          Cupi rumori lontani,
          simili al venir di tempesta
          ed ad un tratto tutto attorno la vita s'arresta.

          Sibili, e poi fragori di bombe potenti
          coprono di un popolo urla e lamenti.
          In terra corpi, macerie,
          frammenti di vetro tagliente,
          ieri finestre, occhi di gente
          che guardava distratta passare altra gente.

          Anime tra fiamme maligne, che bruciano vita.
          Un fumo acre, che oscura,
          nasconde pietoso stupore e paura.

          Attimi uguali a secoli
          e secoli cancellati da attimi,
          così' la guerra distrugge i popoli.

          Dolore e sangue, offerti ad una patria assente.
          Muore Civitavecchia
          ma mostra il petto e grida presente.
          Muore e non sarà mai più com'era.
          Il futuro ignora un passato
          oramai mutato a chimera.
          Composta lunedì 5 maggio 2014
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            Scritta da: Enzo Di Maio

            Quando il mare è arrabbiato

            QUANDO IL MARE È ARRABBIATO  

            Quando il mare ti appare arrabbiato
            è invece il momento che ti dona se stesso
            Quando il mare ti appare arrabbiato
            ne ascolti il suo canto e ti resta impresso

            Le onde si infrangono sulla scogliera
            impalpabili umori salmastri impregnano l'aria
            la rendono fiera

            Quando il mare ti appare arrabbiato
            un mondo sommerso sorride e fà festa
            si muove la vita, si nutre contenta
            danzano le alghe sembrando foresta

            Quando il mare ti appare arrabbiato
            la spiaggia deserta si apre a te solo
            la godi, la vivi ne rimani estasiato
            con i piedi nudi e bagnati
            guardando lontano
            ammirando il creato
            Composta lunedì 28 aprile 2014
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              Scritta da: Enzo Di Maio

              Io mo esco

              Er monno è brutto la' de fora
              ma io mo esco
              se no stà certo che peggiora

              Tu diche bene, nun te impiccià,
              fatte l'affari tua
              ma io c'ho un fjo
              e se domani morirà de fame
              la colpa di chi sarà
              la mia o la sua?

              Io sò er popolo
              e tocca a me pulì sta zozzeria
              avoia se so cazzi mia
              Dicono che sò sovrano
              ma fino a adesso
              m'hanno sempre rotto er deretano

              Io mo esco
              nun se po esse sempre calmo e bono
              pe n'avolta almeno lasciame sta'
              famme esse omo.

              Io mo esco,
              amico mio,
              e se nun torno, fà er favore,
              bussa a casa mia
              dije che l'ho fatto pe l'onore
              e perché era pure ora de di basta
              a quelli che stanno sempre in festa
              e adè na vita
              che ce cachino in testa.
              Composta sabato 19 aprile 2014
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                Scritta da: Enzo Di Maio

                Più che dirti t'amo

                Dirti t'amo io non posso e non potrei,
                lo so, è un vero che per te saprà d'amaro
                ma l'amore non si compra col danaro.

                L'amore vero è un dono raro,
                si offre solo a chi ha un animo sincero,
                Quello che cerchi tu
                di certo ti sarà concesso
                ma non puoi chiamarlo amore,
                è solamente sesso.
                Composta giovedì 17 aprile 2014
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