Poesie inserite da underdog

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Scritta da: underdog

Dell'udito

S'alza la tua voce, s'attorciglia e s'altera
serpente e vortice, s'impiglia ai miei capelli,
sale ancora, s'ingigantisce si aliena in ruggito
oscura il solito trillo o la parola.
C'è un altro nella tua voce. Io non conosco quest'uomo
che grida di piacere, delizioso straniero
che parla lingue angeliche sopra un letto impuro.
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    Scritta da: underdog

    Del tatto

    Avvicinati piano ai miei domini;
    che le tue dita tentino lo spazio
    ciecamente, l'oscurità'che avvolge
    il mio corpo; che costruiscano un cammino
    e giungano fino a me attraverso il velo
    spesso e taciturno delle ombre.
    Salvami con la luce che hai fra le dita
    se mi toccano, scongiura l'indolenza,
    scaldami o ustionami col tatto
    splendido e chiaro delle tue mani.
    Come le farfalle della notte
    fino alla fiamma volerò, da te evocata,
    che preferisco bruciare che restare oscura.
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      Scritta da: underdog

      Cadendo

      1

      il vino è come un pianto desolato
      che inumidisce la mia gioventù contro i tuoi baci
      che un'altra deglutisce.

      il vino è un'elisir che polverizza
      i desideri mefitici del mio corpo
      che svolazza gemendo di fronte alla tua effigie
      d'ombra assopita.

      2

      il vino si schiarisce mescolato
      alle mie lacrime così silenti;
      il tuo volto gitano, infarinato, appare in ogni bolla.
      la mia gola è un arcipelago maledetto
      le mie tempie tappi di un pozzo immondo
      volere amarti ed affrontare l'altezza
      con cosi goffe angustie!
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        Scritta da: underdog

        io inventai la magia

        Non pentirti mai
        di amarmi come lo fai
        entro il rossore di sole
        e l'ombra dei muri.
        mai pentirti di bere al mio palmo
        come un felino ammansito,
        che vino mi sgorga
        al solo invocarti.

        invento la magia tutte le notti,
        sono scrittura impregnata d'ogni spazio,
        luna tarda e feconda di porpora
        florido stendardo issato
        tra le cosce
        di pelle tremante
        madido di lotta.

        non lamentarti mai
        d'amarmi come ti amo,
        chetra il tuo amore il mio
        stanno gocce di tempo, dense
        gridando maiuscolo il nostro nome.
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          Scritta da: underdog

          Metamorfosi

          Lei trovò il coraggio e affrontò il cielo.
          riempi il nome di Dio della sua bocca
          e volle il miracolo.
          un angelo maschio incarnato
          scese sulla terra
          gli sottomise il corpo, e
          nel suo ventre piantò un seme.

          le porse uno specchio,
          vide l'immagine curva,
          l'ombelico rotondo.
          le mostrò che esisteva un inferno,
          e che i sogni sono concepiti
          fuori dal mondo.

          piantò una lama in mezzo al suo corpo,
          lo saturò di sangue;
          le sfilò nido e seme
          e in assassino converti il suo nome.
          lei maledì quel miracolo concesso
          senza alcuna pietà.

          ombra,
          grida,
          silenzio.

          ora giace, testa bassa come appesa
          un pipistrello;
          non seppe difendere il bozzolo, il germoglio.
          e invece di una vita vive una colpa.
          questo il suo castigo.
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