Poesie inserite da Filomena Shedir Di Paola

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Scritta da: Filomena Shedir Di Paola
Un mondo giusto chiedi
ma chiedi l'utopia
per eccellenza.

La giustizia è dea
cieca mascherata
da clemenza.

La bilancia
con cui soppesa
oscilla e sballa

e modo non v'è
di riequilibrarla

dacché la legge
è ragnatela

e dell'uomo preserva
ogni traccia

dove l'insetto minuto
s'incaglia
ma che il calabrone
facilmente sfonda.

La giustizia
dei giusti vinti
la giustizia degli inganni
cuciti a fior di soldi.
Composta domenica 23 aprile 2017
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    Scritta da: Filomena Shedir Di Paola
    Ella è rimasta ancorata
    a una vecchia casa in pietra

    il suo fiato è fantasma
    e dallo specchio trasuda.

    Ella è frutto maturo
    di un albero già morto.

    Ride e nello stomaco ha
    lucciole che non si spengono

    e la senti quanto ti corre
    nella bocca, solletica
    i denti, sposta
    le parole e s'imbroncia.

    Perché ella è eterna come il vento
    e come la pioggia ed eterno
    è il suo tendere alla fuga

    i bambini già invecchiati
    nella culla scontano un ritorno,
    un tempo di profumi
    e canto, cresciuto
    nelle crepe del mondo,
    un ritorno senza passaporto.
    Composta sabato 23 aprile 2016
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      Scritta da: Filomena Shedir Di Paola
      Può accadere che la cresta
      matta dell'imetto
      si appiani nel corpo

      che la città si accarezzi le ossa
      che il frastuono
      delle ore s'addolcisca.

      Da qui si può ancora sperare
      dunque, nelle olive
      mature sparse a terra
      e nel timo che fedele
      cresce all'ombra

      alzare lo sguardo, essere
      il volo di una gazza,
      con occhi già leggeri, già grati,
      assetati di luce.
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        Scritta da: Filomena Shedir Di Paola
        Quando sono presente
        a me stessa, mi attraversa
        un impeto, una foga,
        e vorrei abbracciarla
        questa donna,
        così smarrita.

        Le accarezzerei
        la testa, china,
        le porterei il futuro
        che non si aspetta.

        Liberarla dalla morsa
        tenerla a galla,
        via dalla melma
        che la circonda.

        Le darei forza e una corazza
        perché la sua nudità
        è un anatema.
        Composta mercoledì 23 aprile 2014
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          Scritta da: Filomena Shedir Di Paola
          I luoghi siamo noi
          e siamo noi gli interminati incontri,
          il crocevia degli incanti
          quando ci penetrano le parole
          o la stagione degli occhi

          e abitiamo una pagina non scritta,
          e viviamo una vita non spesa
          o da spendere in fretta

          siamo l'ascolto tra una nube e una foglia,
          tra un ruscello e una fiamma

          un'abitudine infranta,
          la poesia di un destino ruvido

          fuori da ogni presagio.
          Composta mercoledì 23 aprile 2014
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            Scritta da: Filomena Shedir Di Paola

            Come nel sorriso di un dio

            E forse tu lo sai,
            sai che macchiano il cuore
            i voli delle rondini
            di desideri giovani
            come nel sorriso di un dio
            ed i silenzi
            nel rosso della membrana
            infilzano ricordi.
            Spettro solitario
            il tempo avanza
            da tombe antiche
            e sommessamente ride
            di noi e dei nostri piccoli
            occhi brucianti,
            sparsi tra la  cenere,
            ubriachi ed insaziabili.
            Composta martedì 31 gennaio 2012
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              Scritta da: Filomena Shedir Di Paola

              E, tuttavia riluttante

              Non esiste
              una misura d'amare
              ma la fiera belva che tace
              altro non cerca.
              La sola è quella
              che traccia il compasso
              in pulsazioni di vita
              a scardinare monotonie
              e a strapazzare rive placide.
              Non si aspetta da te
              che l'universo si orizzonti
              in altra prospettiva
              o che scivoli come acqua
              sulla pietra nuda.
              Ho volato senza ali
              sapevo del cielo e dei suoi
              vuoti, ho imparato
              a giostrarli, funambola,
              senza armi,
              in un circo di ipocriti.
              Composta venerdì 9 luglio 2010
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