Poesie preferite da Violina Sirola

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Scritta da: Davide Bidin
Incalzatrice della storia Freno del tempo Tu Bomba
Giocattolo dell'universo Massima rapinatrice di cieli Non posso odiarti
Forse che l'odio il fulmine scaltro la mascella di un asino
La mazza nodosa di Un Milione di A. C. la clava il flagello l'ascia
Catapulta Da Vinci tomahawk Cochise acciarino Kidd pugnale Rathbone
Ah e la triste disperata pistola Verlaine Puskin Dillinger Bogart
E non ha S. Michele una spada infuocata S. Giorgio una lancia Davide una fionda
Bomba sei crudele come l'uomo ti fa e non sei più crudele del cancro
Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d'auto per un fulmine annegato
Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba
Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è indipendente
Non sta all'uomo che tu bum o no La Morte ha distrutto da un pezzo
il suo azzurro inflessibile Io ti canto Bomba Prodigalità della Morte Giubileo della Morte
Gemma dell'azzurro supremo della Morte Chi vola si schianterà al suolo la sua morte sarà diversa
da quella dello scalatore che cadrà Morire per un cobra non è morire per del maiale guasto
Si può morire in una palude in mare e nella notte per l'uomo nero
Oh ci sono morti come le streghe d'Arco Agghiaccianti morti alla Boris Karloff
Morti insensibili come un aborto morti senza tristezza come vecchio dolore Bowery
Morti nell'abbandono come la Pena Capitale morti solenni come i senatori
E morti impensabili come Harpo Marx le ragazze sulla copertina di Vogue la mia
Proprio non so quanto sia terribile la MortePerBomba Posso solo immaginarlo
Eppure nessuna morte di cui io sappia ha un'anteprima così buffa Panoramo
una città la città New York che straripa a occhi desolati rifugio nel subway
Centinaia e centinaia Un precipitare di umanità Tacchi alti piegati
Capelli spinti indietro Giovani che dimenticano i pettini
Signore che non sanno cosa fare delle borse della spesa
Impassibili distributori automatici di gomma Ma 3° rotaia pericolosa lo stesso
Ritz Brothers del Bronx sorpresi sul treno A
La sorridente réclame del Schenley sorriderà sempre
Morte Folletto Bomba Satiro Bombamorte
Tartarughe che esplodono sopra Istanbul
La zampa del giaguaro che balza
per affondare presto nella neve artica
Pinguini piombati contro la Sfinge
La cima dell'Empire State
sfrecciata in un campo di broccoli in Sicilia
Eiffel a forma di C nei Magnolia Gardens
S. Sofia atletica Bomba sportiva
I templi dell'antichità
finite le loro grandiose rovine
Elettroni Protoni Neutroni
che raccolgono capelli Esperidi
che percorrono il dolente golf dell'Arcadia
che raggiungono timonieri di marmo
che entrano nell'anfiteatro finale
con un senso di imnodia di tutte le Ilio
annunciando torce di cipressi
correndo con pennacchi e stendardi
e tuttavia conoscendo Omero con passo aggraziato
Ecco la squadra del Presente in visita
la squadra del Passato in casa
Lira e tuba insieme congiunte
Odi e wurstel soda oliva uva
galassia di gala usciere togato
e in alta uniforme O felici posti a sedere
Applausi e grida e fischi eterei
La presenza bilione del più grande pubblico
Il pandemonio di Zeus
Hermes che corre con Owens
La Palla lanciata da Buddha
Cristo che picchia la palla
Lutero che corre alla terza base
Morte planetaria Osanna Bomba
Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera
Vieni con la tua veste di verde dinamite
libera dalla macchina l'occhio inviolato della Natura
Davanti a te. li Passato raggrinzito
dietro dl te il Futuro che ci saluta O Bomba
Rimbalza nell'erbosa aria da tromba
come la volpe nell'ultima tana
tuo campo l'universo tua siepe la terra
Salta Bomba rimbalza Bomba scherza a zig zag
Le stelle uno sciame d'api nella tua borsa tintinnante
Angeli attaccati ai tuoi piedi giubileo
ruote di pioggialuce sul tuo scanno
Sei attesa e guarda sei attesa
e i cieli sono con te
osanna Incalescente gloriosa liaison
BOMBA O strage antifonia fusione spacco BUM
Bomba fa l'infinito una Improvvisa fornace
distendi il. tuo Spazzare che abbracci moltitudini
avviati orribile agenda
Stelle del Carro pIaneti carnaio elementi di carcassa
Fà cadere l'universo salta ciucciante coi dito in bocca
sui suo da tanto da tanto morto Neanche
Dal tuo minuscolo peloso occhio spastico
espelli diluvi dl celestiali vampiri
Dal tuo grembo invocante
vomita turbini di grandi vermi
Squarcia Il tuo ventre o Bomba
dal tuo ventre fà sciamare saluti di avvoltolo
incalza col tuoi moncherini stellati dl iena
lungo il margine del Paradiso
Bomba O finale Pied Piper
sole e lucciola valzeggiano dietro la tua sorpresa
Dio abbandonato zimbello
Sono la Sua rada falso-narrata apocalisse
Lui non può sentire le un-bel-giorno
profanazioni del tuo flauto
Lui è rovesciato sordo nell'orecchio pustoloso del Silenziatore
il Suo Regno un'eternità di cera vergine
Trombe tappate non Lo annunciano
Angeli sigillati non Lo cantano
Un Dio senza tuoni Un Dio morto
Bomba il tuo BUM la Sua tomba,
Che io mi chini su un tavolo di scienza
astrologo che guazza in prosa di draghi
quasi esperto dl guerre bombe soprattutto bombe
Che io sia incapace di odiare ciò che è necessario amare
Che io non possa esistere in un mondo che consente
un bimbo abbandonato in un parco un uomo morto sulla sedia elettrica
Che io sia capace di ridere di tutte le cose
dl tutte quelle che so e quelle che non so per nascondere il mio dolore
Che dica di essere un poeta e perciò amo ogni uomo
sapendo che le mie parole sono la riconosciuta profezia di ogni uomo
e le mie non parole un non minore riconoscimento,
che io sia multiforme
uomo che Insegue le grandi bugie dell'oro
poeta che vaga tra ceneri luminose
come mi immagino
un sonno con denti di squalo un mangia-uomini di sogni
Allora non ho bisogno di esser davvero esperto di bombe
Per fortuna perché se le bombe ml sembrassero larve
non dubiterei che diventerebbero farfalle
C'è un inferno per le bombe
Sono laggiù Le vedo laggiù
Stan li e cantano canti
soprattutto canti tedeschi
e due lunghissimi canti americani
e vorrebbero che ci fossero altri canti
specialmente canti russi e cinesi
e qualche altro lunghissimo canto americano
Povera piccola Bomba che non sarai mal
un canto eschimese io ti amo
voglio mettere una caramella
nella tua bocca forcuta
Una parrucca di Goldilocks sulla tua zucca pelata
e farti saltellare con me come Hansel e Gretel
sullo schermo di Hollywood
O Bomba in cui tutte le cose belle
Morali e fisiche rientrano ansiose
fiocco di fata colto dal
più grande albero dell'universo
lembo di paradiso che dà
un sole alla montagna e al formicaio
Sto In piedi davanti alla tua fantastica porta gigliale
Ti porto rose Midgardian muschio d'Arcadia
Rinomati cosmetici delle ragazze del paradiso
Dammi il benvenuto non temere, la tua porta aperta
né il grigio ricordo del tuo freddo fantasma
né i ruffiani del tuo tempo incerto
il loro crudele sciogliersi terreno
Oppenheimer è seduto
nella buia tasca di Luce
Fermi è disseccato nei Mozambico della Morte
Einstein la sua boccamito
una ghirlanda di patelle sulla testa di calamari lunari
Fammi entrare Bomba sorgi da quell'angolo da topo gravido
non temere le nazioni del mondo con le scope alzate
O Bomba ti amo
Voglio baciare il tuo clank mangiare il tuo bum
Sei un peana un acmè dl urli
un cappello lirico del Signor Tuono
fai risuonare le tue ginocchia di metallo
BUM BUM BUM BUM BUM
BUM tu cieli e BUM tu soli
BUM BUM tu lune tu stelle BUM
notti tu BUM tu giorni tu BUM
BUM BUM tu venU tu nubi tu nembi
Fate BANG voi laghi voi Oceani BING
Barracuda BUM e coguari BUM
Ubanghi BANG orangutang
BING BANG BONG BUM ape orso scimmion
tu BANG tu BONG tu BING
la zanna la pinna la spanna
Si Si In mezzo a noi cadrà una bomba
Fiori balzeranno di gioia con le radici doloranti
Campi si inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento
Bombe-garofano sbocceranno Bombe-alce rizzeranno le orecchie
Ah molte bombe quel giorno intimidiranno gli uccelli in aspetto gentile
Eppure non basta dire che una bomba cadrà
sia pure sostenere che il fuoco celeste uscirà
Sappiate che la terra madonnerà in grembo la Bomba
che nel cuore degli uomini a venire altre bombe. nasceranno
bombe da magistratura avvolte in ermellino tutto bello
e si pianteranno sedute sui ringhiosi imperi della terra
feroci con baffi d'oro.
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    Chiamatemi con i miei veri nomi

    Non dire che domani me ne andrò, perfino oggi sto arrivando di nuovo.
    Guarda profondamente: ad ogni secondo arrivo, per essere un getto primaverile;
    un uccellino, con piccole ali ancora fragili: sto imparando a cantare
    nel mio nido nuovo;
    per essere un bruco nel cuore del fiore; un gioiello che si nasconde
    nella pietra.

    Ancora arrivo, per ridere e per piangere, per avere paura e per sperare.
    Il ritmo del mio cuore è la nascita e la morte di tutto ciò che vive.

    Sono un insetto che si trasforma sulla superficie dell'acqua.
    E sono l'uccello che si lancia per inghiottire l'insetto.
    Sono una rana che nuota felice nella chiara acqua dello stagno.
    E sono il serpente che, silenzioso, si ciba di rane.

    Sono un bambino dell'Uganda, tutto pelle e ossa, le mie gambe esili come canne di bambù,
    e sono anche il mercante che vende armi mortali all'Uganda.
    Io sono la bimba dodicenne profuga su una piccola barca,
    che si getta nell'oceano dopo essere stata violentata da un pirata.
    E sono anche il pirata, il mio cuore ancora incapace di vedere e di amare.
    Sono un membro del Politburo, con un enorme potere tra le mani.
    E sono l'uomo che deve pagare il suo "debito di sangue" alla sua gente, morendo lentamente in un campo di lavori forzati.

    La mia gioia è come la primavera, così calda che fa sbocciare fiori su tutta la terra.
    Il mio dolore è come un fiume di lacrime, così vasto che riempie tutti i quattro oceani.
    Per favore, chiamatemi con i miei veri nomi, perché io possa udire tutti i miei pianti e tutte le mie risa insieme,
    perché possa vedere che la mia gioia e il mio dolore sono una cosa sola.
    Per favore, chiamatemi con i miei veri nomi, in modo che mi possa risvegliare
    e la porta del mio cuore sia lasciata aperta, la porta della compassione.
    Composta mercoledì 21 aprile 2010
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      Scritta da: Mir

      La mia Estate

      Colori d'estate dentro una spiaggia,
      sapore di sole che batte sui sassi
      poi mare che bagna.
      Un sole raggiante, di bianco colore,
      rovente, che scalda nel cielo vermiglio,
      arancio e dorato, rubino infuocato,
      la spiaggia prende colore, la sabbia
      è affollata.
      Colori di gente che corre,
      bambini che giocano
      al sole nell'acqua che brilla,
      c'è il baracchino dei bomboloni,
      dolcetti e salatini, gelati al pistacchio,
      gianduia e stracciatella,
      l'estate è colore, pizzette
      con il pomodoro, anguria e melone.
      Colori dorati mentre arriva la sera,
      rosso cangiante all'orizzonte
      intinto nell'acqua salata,
      dentro la spiaggia un ballo di festa,
      s'intreccia la danza, arancio e poi giallo,
      un rosso biondo di fuoco che cambia,
      che gira nell'aria e riscalda.
      Composta lunedì 9 marzo 2009
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        Scritta da: Anna Cottini

        Ci sono posti

        Ci sono posti magici
        dove si accende il cuore:
        mi sembra di trovare
        la sciarpa che ho perduto,
        le note di una giostra,
        l'odore di un balocco.
        Mi pare di sentire
        il pollice che scivola
        la buccia dei piselli
        sgranando primavera.
        S'inceppano i pensieri
        ma snodano gugliate
        del filo del passato.
        Inerme mi sorprendo,
        nell'ansia dei progetti,
        di aver ancor bisogno
        di stringere al mio petto
        un orsacchiotto sporco
        di lacrime e minestra.
        Composta nel novembre 2007
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          Scritta da: Fernanda Irlante

          Nostalgia

          Vado vagando per l'erto sentiero,
          rimirando solinga il mirto in fiore...
          le bacche profumate inebriano l'aria
          mentre dall'alto mi riscalda il sole...
          Nei miei pensieri assorta
          guardo lontano il blu del mare e...
          un po' di nostalgia mi prende il cuore...
          Un pianoforte suona lontanamente e...
          la musica si sente per l'aria respirare...
          il motivo dolce si confonde col frusciar delle fronde e...
          l'ondeggiar del mare...
          Si avvicina quel suono sempre più
          scacciando via la mia malinconia...
          Ora... i raggi del sole brillano in mezzo al mare...
          Tra me e l'orizzonte... non c'è spazio che passi...
          Mi basta lo sguardo... mi basta il pensiero...
          per stare un po' sola lassù nel cielo...
          Ora una lacrima amara che cerca l'affetto della vecchia madre...
          Mille emozioni, mille pensieri...
          nella mia mente mille ricordidi gioie e dolori...
          Mille ricordi vicini e lontani, mille ricordi mi portan per mano...
          Ritorna la musica dolce e soave a dar sollievo all'anima mia...
          Se fossi musicista rivestirei di note i moti del mio cuore...
          Ma musicista non sono... bensì un'illusa che
          scrive soltanto parole,... parole,... parole...
          Libera allora, la poesia cerca di
          ridar pace all'estasiata anima mia!
          Composta giovedì 14 agosto 2008
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            Scritta da: Nadia T.

            Briciole

            Con un gesto della mano scossi dall'animo
            ultime briciole di compassione,
            decisa per non provar tormento,
            veloce per non aver lamento,
            e d'indifferenza poi cosparsi il corpo.

            Adesso non capisco quest'uggia dentro
            che ondeggia col mio passo e segue il movimento
            anche solo per un tratto, forse è già tanto,
            e questo dondolio riporta l'imbarazzo,
            mi assale lo sgomento che credevo perso.

            Perso,
            negli occhi del deserto, color del caramello,
            su corpi levigati, vissuti come fardello,
            dietro cesti e fazzoletti, tra piedi e motorini.

            Perso,
            negli occhi dilatati di figli troppo amati,
            cresciuti senza sogni, leggeri di speranze,
            ma di pretese colmi.

            Perso,
            negli occhi trasparenti e lenti
            che non san più ricordare
            e per chi raccontare.

            Perso,
            negli occhi non aperti di corpi ancora acerbi
            che aspettano la notte per potersi addormenare
            ed in sogno, forse, giocare.

            Perso,
            negli occhi di farfalle dalle ali appiccicate
            che guardano discrete senza mai tentare un volo.
            Composta nel marzo 2009
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              Scritta da: deittico

              Amore... nel bicchiere della staffa

              Alla ricerca, come argonauti dell'umano,
              di un'affezione, d'una persona, o
              della nostra immagine riflessa in un'audace emozione?
              L'amore è un argomento inflazionato. Hank
              invocò una pietosa morte, qualora ne avesse pronunciato il mero nome!
              Io, invece, sono attratto dagli abissi
              e non mi curo del mare a cui appartengono.
              Stiamo parlando della ricerca di un essere speciale, o
              di una rara emozione da aggiungere alla collezione?
              Le collezioni muoiono
              col giungere dell'ultimo pezzo,
              le persone, prima o poi, scompaiono
              con l'arrivo del "pezzo" successivo.
              Ma a volte, seppur scomparse, rimangono addosso,
              macchie di un buon rosso finito con troppa ingordigia,
              e come ostinati segni di una piacevole bevuta,
              si trasformano negli spettri di un ricordo
              che sarebbe meglio non ricordare.
              Questa persona è scomparsa e riemersa troppe volte
              per saper più chi lei sia
              o chi io sia con lei.
              Eppure, evocandone il rossore paonazzo,
              quello dell'amore non solo pensato,
              il suo ridente viso compare tra i flutti del calice che impugno
              a ricordarmi che sono certo di essere con lei ciò che non
              sono con nessun'altra, o almeno di esserlo stato.
              Per quanto riguarda lei, non so proprio più chi sia!
              Quel viso riflesso nel tiepido vino lo voglio con me:
              che il bicchiere della staffa sia!
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