Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Poi mi accorgo di quanto non sono
E mi volto a cercarti.
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Poi mi accorgo di quanto non sono
E mi volto a cercarti.
È buffo dirlo... non è colpa del cuore
ma son rimasto qui
senza parole
Immobile nel mio continuo ricercare
chiudere gli occhi
e trovare solo amore.
Ramificate frasi ricercano la luce
in questa grande immensa... foresta di parole
spingendosi su... in alto mostrando false gemme
che vogliono sbocciare prima del pensiero
schiacciando sotto per arrivare in cima
parole con un contenuto... vero
fortuna che d'inverno arriva il gelo
e brucia certe gemme... dal colore nero.
È tardi ma... io sono sveglio
il sonno è qui seduto accanto a me
mi scosto... non voglio che mi tocchi
al buio cerco... parole luminose
che possano descrivere
la luce dei tuoi occhi.
Ho parole nascoste che non vogliono uscire
forse stanche dei soliti modi di dire
ma impazienti
continuano a non farmi dormire
cerco allora di dar loro un motivo
e spiegare perché sono vivo.
Ho parole nascoste che mi sventrano dentro
perché vogliono uscire.
Ho parlato con loro le ho sentite gioire
quando ho scritto il tuo nome
colorando i miei fogli d'amore.
Ho parole felici ora dentro di me.
Quando scrivo di te.
La mancanza di te la potrei definire un assurdo digiuno
il non potermi cibare
e respirar la mia pelle per cercar quel che resta del tuo dolce profumo.
La mancanza di te mi percuote
come vento che sbatte i miei giorni scuotendo le ore rendendole vuote.
La mancanza di te è voltare le spalle al tramonto
per cercare la tua direzione
la mancanza di te è quel attimo immenso
dove quel che respiro è fatto di immaginazione.
Dimmi se le mie parole sanno ancora accarezzarti
se le leggi o le ripensi prima ancor di addormentarti
se ritrovi ancora immagini di noi nei momenti dell'amore
dimmi se le mie parole
sono ancora lì nel mezzo al tuo battito del cuore
dimmi amore a cosa pensi prima di chiudere gli occhi
dimmi se sulla tua pelle cerchi ancora il mio sapore
se hai ancor la sensazione che io sia lì... che ti tocchi.
Ritorno lentamente verso casa
giornata di lavoro duro
il fisico... è distrutto
ma
nella cesta delle soddisfazioni
trovo sempre qualche frutto
cerco di tramutare in musica
la nenia rumorosa dell'asfalto
ma fortunatamente ci sei tu
ti penso... e volo in alto
faccio l'ultimo pieno di colori
che mi regala la natura
prima che resti solo il nero
nello stupendo quadro dela notte scura
anche se... sono sicuro
di non restare mai
senza colori
ti penso
e il cielo su di me
diventa prato
e tu
sei tutti i fiori.
Ti sento ancora
qui
tra le mie braccia
stupenda
nel tuo amare
nel
tuo essere donna
nel tuo donarti
a
me
semplicemente
in
modo naturale
mi
affascini ogni volta
e
non è mai uguale
sei fonte
senza fine
sei come fiume in piena
che
inonda la mia anima
ed
il
cuore.
Ti sento ancora
qui
mio dolce
amore.
Le parole dei poeti sono nuvole di vento
sono calendari vuoti dove non è scritto il tempo
le parole dei poeti sono labbra di bambini
sono fiumi senza sponde quando annientano confini
le parole dei poeti sono quadri in movimento
lo sfumare dei colori l'orizzonte il firmamento
le parole dei poeti sono gocce di colore nella fretta della gente
sono sedie dove ti puoi riposar tranquillamente
le parole dei poeti sono angoli di vita
son prigioni senza sbarre la curiosità infinita
le parole dei poeti sono strade di silenzi lastricate di dolore
un continuo girotondo intorno al cuore.
Le parole dei poeti
sono semi che germogliano... come quando nasce un fiore.