Scritta da: Giancarlo Cerbo
Anche i cani osservano gli uccelli
In alto, in su del muso
il cane osserva, gli uccelli.
Composta giovedì 5 dicembre 2013
In alto, in su del muso
il cane osserva, gli uccelli.
Vita, mi sento
cosi grande questa
sera,
e il mio dolore
luna,
e il freddo sulla pelle,
resta.
Passeggiando, calmo andando,
una luce in su del viso
scorgo fissarmi con gli occhi chiusi.
Il buio, ora,
ci abbraccia,
ci stringe.
Raggiungi me,
con le sue mani,
con il suo volto.
Da fermo osservo il pavimento
che con giocosa rabbia
rimane impassibile
al mio sgomento,
il buio ristora
il mio spirito afflitto,
il fumo della notte
una finestra di luce
che accoglie chi su
quel dolce amaro sentiero
si conduce.
Piacevoli rumori
accompagnano la sera,
il brusio delle nuvole
incanta ancora
rendendo sensibile la luna.
Appare sfocata
come sfumata
da una mano d'artista.
Le stelle timide
tentano di avvicinarsi
rimanendo ferme,
mentre un uomo osserva il compimento
del trasparente momento.
Si posa lentamente,
rabbiosamente a volte,
di giorno risalta il verde.
Dall'alto cade
sul niente scende,
il suo compagno sulla pelle.
Sfiorando gli oggetti
sboccia un suono,
la melodia della natura
cessa di esistere.
Con un fiore
leggero passando
si incanta una sedia,
la mente,
la mente quieta.
Quando il cuore
cambia colore
dal viso traspare
un rinnovato umore,
gocce d'amore
fuggono dagli occhi
per rintanarsi
in luoghi nascosti.
Il pelo come foglia
si aggroviglia
sereno goccia
come su conchiglia
si divaga,
e nel mare annega
tra le braccia
della sera.
Ammucchiata la legna
di anima si stagna,
un tronco un tassello,
la sua ombra l'ugello
del cuore.