Poesie preferite da Lisa Vettorello

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Scritta da: Ombra Nella Notte

De profundis clamavi

Imploro pietà da Te, l'unica che io ami, dal fondo dell'anima in cui è caduto il mio cuore. È un universo tristissimo, dall'orizzonte plumbeo, e vi si muovono, la notte, l'orrore e la bestemmia;
un sole privo di calore si libra sopra per sei mesi, gli altri se la notte copre la terra; è un paese più nudo della terra polare: né bestie, né ruscelli, né verde di boschi!
Non v'è orrore al mondo che sorpassi la fredda crudeltà di questo sole di ghiaccio e di questa immensa notte simile al vecchio Caos;
io invidio la sorte dei più vili animali, che possono inabissarsi in uno stupido sonno, tanto lentamente si dipana la matassa del tempo.
Composta lunedì 14 febbraio 2011
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    Scritta da: Ombra Nella Notte

    Il gatto

    Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
    trattieni le unghie della zampa,
    e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
    di metallo e d'agata.
    Quando le dita indugiano ad accarezzare
    la tua testa e il dorso elastico
    e la mano s'inebria del piacere di palpare
    il tuo corpo elettrico,
    vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
    come il tuo, amabile bestia,
    profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
    e, dai piedi fino alla testa,
    un'aria sottile, un minaccioso profumo
    circolano attorno al suo corpo bruno.
    Composta martedì 15 febbraio 2011
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      Scritta da: rainbow

      Tristezze della luna

      Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
      come una bella donna su guanciali profondi,
      che carezzi con mano disattenta e leggera
      prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

      lei su un serico dorso di molli aeree nevi
      moribonda s'estenua in perduti languori,
      con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
      che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

      Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
      lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
      nottambulo raccatta con mistico fervore

      nel cavo della mano quella pallida lacrima
      iridescente come scheggia d'opale.
      e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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        Partita a scopa

        Una delle cose più terribili è
        davvero
        stare a letto
        una notte dopo l'altra
        con una donna che non hai più voglia
        di scopare.

        Invecchiano, non sono più tanto
        belle – tendono persino
        a russare, buttarsi
        giù.

        Così, a letto, a volte ti giri,
        il tuo piede tocca il suo –
        Dio, che orrore! –
        e la notte è là fuori
        dietro le tendine
        e insieme vi suggella
        nella
        tomba.

        E la mattina vai in bagno,
        parli, attraversi il corridoio,
        dici strane cose; le uova friggono,
        partono i motori.

        Ma seduti l'uno di fronte all'altro
        hai 2 estranei
        che si ficcano in bocca il pane tostato
        che si bruciano col caffè bollente la gola risentita
        e l'intestino.

        In dieci milioni di case americane
        è lo stesso –
        vite stantie appoggiate
        l'una all'altra
        e nessun posto
        dove andare.

        Sali in macchina
        e vai a lavorare
        e là ci sono degli altri sconosciuti, quasi tutti
        mogli e mariti di qualcun altro,
        e oltre alla ghigliottina del lavoro,
        flirtano, scherzano r si danno pizzicotti,
        tendendo qualche volta
        a farsi in qualche posto una rapida scopata –
        a casa non possono farlo –
        e poi
        tornano a casa
        ad aspettare il Natale o il Labor Day
        o la domenica
        o qualcosa.
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          Scritta da: mor-joy

          Io desidero soltanto te

          Io desidero te, soltanto te
          il mio cuore lo ripete senza fine.
          Sono falsi e vuoti i desideri
          che continuamente mi distolgono da te.
          Come la notte nell'oscurità
          cela il desiderio della luce,
          così nella profondità
          della mia incoscienza risuona questo grido:
          "Io desidero te, soltanto te".
          Come la tempesta cerca fine
          nella pace, anche se lotta
          contro la pace con tutta la sua furia,
          così la mia ribellione
          lotta contro il tuo Amore eppure grida:
          "Io desidero te, soltanto te".
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