Poesie inserite da Lucio Dusso

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Frasi di Film, in Umorismo, in Frasi per ogni occasione e in Proverbi.

Scritta da: Lucio Dusso
O Signor che tu nus clamis
stant te grepie in umilitàt
poe i voi su cheste tiare
su chest popul tribulàt!

Fas che il fradi al ami il fradi,
che il soreli al vinzi il scur
che l'ulif de to colombe
al si insedi in ogni cùr.

O Signore che ci chiami
stando nella greppia in umiltà
poggia gli occhi su questa terra,
su questo popolo tribolato!

Fa che il fratello ami il fratello,
che il sole vinca il buio
che l'ulivo della tua colomba
si insedi in ogni cuore.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Lucio Dusso
    Io lupo della steppa trotto solo
    solo, nel mondo ormai di neve bianco...
    Dalla betulla scende un corvo stanco,
    ma non vedo una lepre, un capriolo!
    Oh come voglio bene ai caprioli!
    Poterne trovar uno, oh bella cosa!
    Vi affonderei la bocca mia bramosa:
    non v'è nulla che tanto mi consoli.
    E con amor e affezion sincera,
    delle tenere carni farei strazio,
    finché di sangue veramente sazio
    a urlare andrei dentro la notte nera.
    Anche una lepre basterebbe, via!
    Dolce ha la carne pel mio gusto bruto...
    Possibile che tutto abbia perduto
    quel che abbelliva un dì la vita mia?
    È grigio ormai della mia coda il pelo,
    e già la vista mi s'annebbia e oscura,
    sono anni che mia moglie è in sepoltura,
    ed una lepre, un capriolo anelo.
    Vado a caccia di lepri, trotto e sogno
    all'invernale sibilo del vento,
    e ingozzo neve, neve, finché ho spento
    la mia sete, e do l'anima al demonio.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Lucio Dusso
      Avevo una scatola di colori,
      brillanti decisi e vivi
      avevo una scatola di colori,
      alcuni caldi, alcuni molto freddi.
      Non avevo il rosso
      per il sangue dei feriti,
      non avevo il nero
      per il pianto degli orfani,
      non avevo il bianco
      per il volto dei morti
      non avevo il giallo
      per le sabbie ardenti.
      Ma avevo l'arancio
      per la gioia della vita,
      e il verde per i germogli e i nidi,
      e il celeste per i chiari
      cieli splendenti
      e il rosa per il sogno e il riposo.
      Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Lucio Dusso
        Cum subit illius tristissima noctis imago,
        Quae mihi supremum tempus in Urbe fruit;
        Cum repecto noctem, qua tot mihi cara reliqui;
        Labitur ex oculis nunc quoque gutta meis.
        Iamque quiscebant voces hominunque canumque;
        Lunaque nocturnos alta regebat equos.
        Hanc ego suspiciens, et ab hac Capitolia cernens.
        Quae nostro frustra iuncta fuere Lari.

        Quando risorge in me la tristissima immagine di quella notte
        che fu l'ultima ora a me concessa in Roma,
        quando rivivo la notte in cui lasciai tante cose care,
        qualche lacrima ancora mi scorre dagli occhi.
        E già le voci degli uomini e dei cani tacevano;
        e la luna alta nel cielo reggeva i cavalli notturni.
        Io la guardavo lassù, e poi guardavo i templi capitolini, che inutilmente furono vicini al nostro Lare.
        Vota la poesia: Commenta