Poesie inserite da Luigi Berti

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Scritta da: Luigi Berti

Dominio

Voglio regalarvi un sogno,
dove non c'è la guerra,
dove la mano saluta,
e non uccide un altro uomo.

Dove la prepotenza
non è padrona dell'ignoranza,
dove una donna vive,
senza essere protetta.

Dove i bambini giocano,
e non sono usati per giocare,
come fardelli di rifiuti,
abbandonati nelle strade.

Cerchiamo un mondo nuovo,
una via d'uscita dove vivere,
con amore senza odio,
con la passione senza orrore.

Dove anche il più umile,
possa trovare un suo valore,
che non dipenda dal denaro,
che ha nascosto nel cuore.

Forse è un'utopia che miete,
dolore dentro ognuno di noi,
ma se ci svegliamo senza nessuno,
resta una mente a dominare il perdono.
Composta martedì 7 aprile 2015
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    Scritta da: Luigi Berti

    Il fiore dell'amore

    Una rosa sul polso,
    un sorriso sul volto,
    i capelli al vento,
    un segreto nascosto.

    Sconvolge la mente,
    mi porta lontano,
    dove i sogni son veri,
    e si tengono per mano.

    Una rosa al sole,
    sboccia come l'amore,
    ogni petalo sfiora,
    dolcemente il cuore.

    Eppure sorge ancora,
    senza sole e senza era,
    non esiste una stagione,
    dove non c'è questo fiore.
    Composta lunedì 6 aprile 2015
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      Scritta da: Luigi Berti

      Il sorriso e il pianto

      Forse c'è ancora amore,
      nei gesti nei modi di fare,
      nelle guerre insanguinate,
      nel pianto e nel dolore.

      Forse c'è una speranza,
      che lentamente viaggia,
      nel cuore duro della roccia,
      dove ogni pietra è apposta.

      Ogni gesto fa capire il male,
      che circonda questa terra,
      ogni volta il dolore mi assale,
      nel vedere il mondo morire.

      Sotto ogni forma si nasconde,
      si protegge dalla legge,
      che l'uomo stesso ha creato,
      impunito è ogni massacro.

      Forse l'amore va cercato,
      in ogni volto stanco,
      in ogni cuore infranto,
      riponi il sorriso libera il pianto.
      Composta venerdì 27 marzo 2015
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        Scritta da: Luigi Berti

        Il cielo

        Sono belli i tuoi occhi,
        che guardano l’orizzonte,
        e illuminano il cielo,
        come stelle nella notte.

        Queste braccia sono ali,
        che ti stringono forte,
        e ti portano oltre,
        quelle nuvole nascoste.

        Solo spari casuali,
        oscureranno il cielo,
        dalle mani insanguinate,
        di chi vede tutto nero.

        Non c’è amore ne perdono
        Per chi spicca sempre il volo,
        dentro l’odio e l’ignoranza,
        si nasconde la speranza.

        Non lasciare che le mani,
        abbandonino le mie ali,
        perche ora splende il sole,
        oltre l’odio c’è l’amore.
        Composta sabato 21 marzo 2015
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          Scritta da: Luigi Berti

          Sopra una stella cadente

          Nell'infinito del cielo,
          la notte fa emozionare,
          sotto un manto di stelle,
          prova anche tu a sognare.

          Ti porteranno lontano,
          ognuna con la sua mano,
          e se ne cade qualcuna,
          esprimi un desiderio.

          Buio che fai riflettere,
          sogno che vieni di notte,
          non mi svegliare ancora,
          resta con me a giocare.

          E bramo tutta la notte,
          per restare bambino,
          e sotto il mio cuscino,
          ancora quel dentino.

          Fantasma della mente,
          che mi circondi di notte,
          trova il tuo posto per sempre,
          sopra una stella cadente.
          Composta martedì 24 febbraio 2015
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            Scritta da: Luigi Berti

            L'estasi di un volo

            Il mare mi trasporta piano piano,
            la risacca che viene da lontano,
            sul volo lento di un gabbiano,
            la mia mente si espande nel cielo.

            Lo sguardo sempre fisso a scrutare,
            le onde che sguazzano sul mare,
            mai nell'attimo e nel domani,
            riuscirò a cavalcare questo mare.

            Il tempo che accresce le distanze,
            non si ferma nemmeno un istante,
            e quell'onda che trasborda alla deriva,
            porta indietro ogni attimo della vita.

            È dal vento che mi lascio trasportare,
            chiudo gli occhi e mi sembra di volare,
            abbandono sull'estasi di un volo,
            questa terra, questo mare, questo luogo.
            Composta domenica 22 febbraio 2015
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              Scritta da: Luigi Berti

              Io sono ancora qui

              Qui, io sono ancora qui
              che mi perdo dentro i sogni e le illusioni.
              Qui, io sono ancora qui...
              che sorrido con le lacrime di fuori.

              Il treno della vita che è passato e non ho preso,
              la fortuna che di striscio mi ha sfiorato e non colpito,
              le tante promesse fatte che da sempre sono false,
              i sogni che di giorno mi hanno ancora abbandonato.

              Qui, io sono ancora qui
              che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
              qui, io sono ancora qui...
              che sorrido con le lacrime di fuori.

              La gioia di restare con chi volevo bene,
              il regalo più prezioso che non ho mai ricevuto,
              la speranza di un amico che non ho più trovato,
              la dolcezza del tuo cuore che mi ha abbandonato.

              Qui, io sono ancora qui
              che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
              qui, io sono ancora qui...
              che sorrido con le lacrime di fuori.

              Le lacrime che ho versato senza essere capito,
              la libertà rinchiusa in una gabbia come un ladro,
              le mani sempre sporche di un essere affamato,
              la solitudine che da sempre oscura la mia mente.

              Qui, io sono ancora qui
              che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
              qui, io sono ancora qui...
              che sorrido con le lacrime di fuori.
              Composta lunedì 9 febbraio 2015
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                Scritta da: Luigi Berti

                Solitudine

                In pieno centro di un paese,
                di gran turismo e grandi spese,
                dove la gente è ammassata
                sui marciapiedi e in passeggiata.

                Svolto lo sguardo quasi per caso,
                al terzo piano di un edificio,
                sopra la soglia di una finestra
                vedo una vecchia che si lamenta.

                Rimango immobile e pietrificato
                da quelle urla da disperata,
                altre persone passano di lì
                ma fanno finta di non sentire.

                Loro hanno soldi solo per spendere
                e se ne fregano della povera gente,
                pensano soltanto a fare spese
                e a divertirsi in questo paese.

                Solo un prete che stava passando
                e mi vide che la stavo osservando,
                aveva un sorriso sulle sue labbra,
                molto sforzato quasi per rabbia,

                come se lui avesse già visto,
                quella scena molte altre volte
                e per questo fosse rimasto,
                un po' troppo indifferente.

                Mi si avvicina e mi spiega allora,
                che quella vecchia è malata e sola
                e dopo avermi detto queste poche parole,
                era già sparito come le altre persone.

                Sono rimasto solo io e quella vecchia,
                ma con un pensiero dentro la testa,
                in che mondo stiamo vivendo,
                se non si aiuta chi sta soffrendo.

                La morale di questa storia
                è che quando saremo vecchi,
                noi in un deserto o noi fra la gente,
                saremo sempre soli ugualmente.
                Composta venerdì 15 gennaio 1988
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                  Scritta da: Luigi Berti

                  Destino

                  Ogni volta che rivedo le foto,
                  i ricordi mi entrano nel cuore,
                  sento le fitte che mi fanno male.

                  Vorrei svegliarmi da questo incubo,
                  che con dolore mi porto dentro,
                  per ritrovare un mio amico perso.

                  Ma questo sogno non finisce mai,
                  rimango sospeso dentro il mio limbo,
                  come un bambino senza destino.

                  Ricordo gli sguardi sempre sinceri,
                  la forza e il coraggio che avevi,
                  quell'anima vitale è stata breve,
                  ma non è così che doveva finire.
                  Composta martedì 13 gennaio 2015
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