Le migliori poesie inserite da Marco Panizza

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Scritta da: Marco Panizza

Rosso di un maggio

Quando arrivò il tempo e mi restituì i nostri colori
tremavo di rosso finito e donavo al mio capo l'allegro e l'artificio.
Albe finite, vecchie e sfruttate
del mai banale a chiedermi il conto
del mai banale a sfuggir la pena.
Del mai banali a evitarci la cena.

Rosso d'orgasmi, d'incognita amore
di corse infinite a raggiungerci insieme
di giochi griffati rimasti nei muri.

Parole ai poeti
a liftingare anime, a melodiar ricordo
a protegger l'impavido che speranzio fragolea una nuova stagione
che questo tempo
troppo presto darà.
Composta sabato 8 maggio 2010
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    Scritta da: Marco Panizza

    La musica non c'è

    E le fibre nella carta attendono la sfera che gli getta inchiostro
    mentre un fiore che non è
    la musica non c'è

    e la tastiera attende le dita e la tua mente
    quando non torna l'emozione scritta
    e il brivido non è
    la musica non c'è

    eppure tu la senti
    e ti scorre nel tuo mentre
    col colore delle parole
    quando un tuono nell'anima scrive
    e scrive nelle anime dove
    la musica non c'è

    ma vorresti suoni
    nelle immagini che scrivi
    in una distanza che non è
    la musica non c'è

    cercami le parole che suonano musica
    e dei violini tra le vocali
    dammi la musica mancante
    spegni l'agonia muta

    come acrobati senza direzioni
    dei giorni senza te
    come scrivere di te
    perché la musica non c'è
    in un'amore che non è...
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      Scritta da: Marco Panizza

      B V N

      Buon viaggio nutella
      filosofia e malinconia
      gusto mentale
      dolcezza e ricordi di madri.

      Buon viaggio nutella
      sapore andato
      sapore tornato
      allo "psico palato".

      Buon viaggio nutella
      soffi di tempi
      di treni passati
      noi fanciulli pensati
      noi adulti di neve.

      Buon viaggio nutella
      pane Freudiano
      contrasto felice
      dall'analista spalmiamo.
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        Scritta da: Marco Panizza

        Noi verso nord

        Vedi amore nel cielo non succede più niente.
        Delle nuvole e dell'azzurro cosa ce ne facciamo?
        Le arrotoliamo con le parole ti amo
        e facciamo ombre da lontano?
        Ma quell'aeroplano non è una stella.

        Dei mari e di un'orizzonte
        che non raggiungeremo mai.
        Chissà se esiste poi l'orizzonte.

        Stammi vicino mentre cediamo verso nord.
        Guardiamo la biancheria stesa
        fotografiamo una mamma che stira
        dalla finestra di quei cieli terreni
        della nostra stella reale
        come un casello autostradale
        e di un gesto normale

        Noi siamo ancora qua
        cercando di emozionarci
        ormai che il nostro mare
        è una zona industriale.

        Siamo a nord del nostro amore
        siamo nei cieli consumati
        nelle stelle spente e impolverate
        siamo nel gelo
        noi verso nord.
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          Scritta da: Marco Panizza

          Io, te e l'Ikea

          Perché perdersi è come qui
          tra le nostre pagine
          e quelle dei soggiorni
          girando la pagina
          quella dei sorrisi.

          Abbracciati
          per un tempo troppo determinato
          fino alla prossima edizione.

          Per sempre amore
          infinito legno
          infinite pagine
          di promo appeal
          per te, per me.

          Aspettiamo a girare pagine
          non così di fretta.
          Torniamo alla colazione a letto
          quella dei vassoi e piumoni.
          Piano, piano...
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            Scritta da: Marco Panizza
            Schizzofrenica la tua mente
            di tutti noi politico arrampante
            nel tuo Stato
            del tuo credo agiato
            del tuo comunicare
            finta saggezza e cripta tristezza.

            Bastarda vita del tuo coerente Boss
            che non latita più
            perché lo Stato sei tu
            programmando con Lui.
            Con i tuoi occhi lucidi all'anniversario.
            L'anniversario di Falcone.

            Con lei che non gliene frega niente
            e di quel niente che fa tendenza
            e gira insieme al sistema
            è un sistema che ricicla.

            Il sistema non si può più intercettare.
            La strategia vince e continua.
            Lei intanto compra scarpe.
            Tu la scopi quando puoi
            lei gode quando vuole
            e solo con i flash ti sta vicino.
            Con lo sguardo di circostanza
            Parli poi di Borsellino.
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              Scritta da: Marco Panizza

              La fresca musica del vento

              Ed io ti vorrei via
              via dalla mia mente
              per il male che farai
              perché tu mi vinci sempre
              e quindi vincerai

              perché tu sai d'immenso
              e la mia anima sarai
              e come l'immenso ora
              tu vai nell'infinito vai

              ed io starò nel prato
              nel letto colorato
              e abbraccerò il cuscino
              per non sentirti a me

              e tu mi giochi sopra
              e temi che io lo scopra
              lo sguardo tuo celato
              di chi sa che questo prato è solo disegnato

              sei troppo bella e il vento ti porterà poi via
              ma un soffio ti ha portata
              ed ora che tu vieni
              il tempo fermerò

              così staremo insieme con il tuo piacere immenso
              ed io ne sarò certo
              almeno che io sia
              colui che quando vuole
              ti fa volare via.
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                Scritta da: Marco Panizza

                Cronaca di un'assenza

                Ho ignorato la tua assenza
                come materia viva e presente
                ma invadevi il mio respiro
                con lui ti attendevo.

                Le mie ali basse
                dal tuo fermo vento.

                Poi un giorno il tuo sguardo
                così bello da uccidermi ancora
                così falso da non illudere un bambino.

                Forse eri solo il mio dolore
                la tua presenza d'assenza
                ma con la mia morte finita
                ti sono volato via.
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                  Scritta da: Marco Panizza

                  Io sono il boia

                  Scusate il ritardo
                  Signore e Signori vi porgo le scuse

                  io sono il boia
                  vi spengo la noia
                  vi stuzzico il brio
                  vi dono la gioia

                  tra voi mi siedo all'imbandita tavola
                  tra voi sorrido per il mio inserimento
                  tra voi ricerco anch'io il mio momento

                  dai su chiedetemi quanti ne ho appesi
                  e cosa hanno detto e se erano tesi
                  io intanto bevo e meglio vi accetto

                  cordiale vi parlo e ascolto il più colto
                  oppure con quello che pagherà poi il conto

                  rischiate l'erede tra le mie braccia
                  l'infante sorride io gli faccio la faccia
                  mentre la bella ancora s'accorge
                  gira la schiena e il culo mi porge

                  io sono il Boia
                  vi spengo la noia
                  vi stuzzico il brio
                  vi dono la gioia

                  son qui per il gusto
                  del "siam tutti nel giusto"
                  per l'intelletto
                  son povero ometto
                  per chi con la legge muoverà il mio braccio
                  io sono il nulla, un impiccio, un intralcio

                  lor Signori perdoneranno
                  domani io all'alba...
                  insomma lor sanno...

                  ridete, ridete di quel che sarete
                  se un giorno per mia corda scivolerete
                  allor nei miei occhi conoscerete
                  la mia malavoglia
                  di togliervi cieli, mari e del sole il calore
                  sentendo il rumore di un cuore che muore
                  da un uomo che invece cercava l'amore.
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                    Scritta da: Marco Panizza

                    Istruzioni

                    Ho perso le istruzioni per vivere con te
                    non so dove le ho messe o se le hai rubate tu
                    oppure volate via da questa monotonia
                    che era sintonia
                    che era un giorno nuovo non un alba in agonia

                    ho perso le istruzioni per vivere con te
                    quelle che dicevano sempre di parlarti piano
                    di non sussurrarti invano il nome tuo seguito da "ti amo"
                    che dicevan come
                    sfiorarti lentamente
                    i giochi che piacevano a te e alla tua mente

                    ho perso le istruzioni per vivere con te
                    non so dove le ho messe non le trovo più
                    ridammele o cercale tu.
                    Composta venerdì 20 settembre 1991
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