Scritta da: Maresa Schembri
in Poesie (Poesie personali)
Autostima è saper sperimentare
il vuoto non solo il pieno,
il silenzio non solo il rumore,
la tristezza non solo l'euforia,
il dolore non solo la gioia.
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Autostima è saper sperimentare
il vuoto non solo il pieno,
il silenzio non solo il rumore,
la tristezza non solo l'euforia,
il dolore non solo la gioia.
Senza accorgermene ho compiuto
il giro di me stesso.
Ho iniziato il racconto
ma inavvertitamente
sono arrivato alla fine
ad illustrarmi, a nascondere
nell'angolo del quadro
la mia immagine.
Con l'ultimo cabotaggio si conclude
questa passione geometrica
o forse solamente
si arriva a prospettare
la descrizione di un punto
da infiniti altri punti.
Viltà d'ogni teorema.
Sapere cos'è il bicchiere.
Disperatamente sapere
che cosa non è il bicchiere,
le disperate sere
quando (la mano trema,
trema) nel patema
è impossibile bere.
Tramonta il sole
sulla Voce che tace.
L'Albero spoglio
affronta esausto
l'ultima battaglia
con occhi di pietra...
gesti di pietra...
sguardi di pietra...
Nembi muti
si posano freddi
su soglie di alabastro.
Il tempo
ingrato
scandisce l'ultimo richiamo.
E sulla soglia del niente
si perde l'ultimo sentiero:
una parte di me
si dissolve nel nulla
e su ali stanche
se ne va.
Buona...
Buona lunga notte, papà!