Le migliori poesie inserite da Marianna Mansueto

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Scritta da: Marianna Mansueto

Sete di te m'incalza

Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.

Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
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    Scritta da: Marianna Mansueto
    In quel selvaggio abisso,
    grembo della Natura e, forse, tomba,
    che non è mare o sponda, aria né fuoco,
    ma lor cause pregnanti in sé commiste
    confusamente, in una lotta eterna,
    se il Fattore Possente non costringe
    queste oscure materie a farsi mondi,
    nell'abisso selvaggio, cauto, Satana
    sostava all'orlo dell'Inferno, e vide,
    e ponderò il viaggio...
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      Scritta da: Marianna Mansueto

      Non vivere su questa terra come un inquilino

      Ragazzo mio,
      io non ho paura di morire.
      Tuttavia, ogni tanto
      mentre lavoro
      nella solitudine della notte,
      ho un sussulto nel cuore,
      saziarsi della vita vita, figlio mio,
      è impossibile.
      Non vivere su questa terra come un inquilino,
      o come un villeggiante stagionale.
      Ricorda:
      in questo mondo devi vivere saldo,
      vivere
      come nella casa paterna.
      Credi al grano,
      alla terra,
      al mare
      ma prima di tutto
      all'uomo.
      Ama la nuvola,
      il libro
      la macchina,
      ma prima di tutto
      l'uomo.
      Senti infondo al tuo cuore
      il dolore del ramo che secca,
      della stella che si spegne,
      della bestia ferita,
      ma prima di tutto
      il dolore dell'uomo.
      Godi di tutti i beni terrestri,
      del sole,
      della pioggia
      e della neve,
      dell'inverno e dell'estate,
      del buio e della luce,
      ma prima di tutto
      godi dell'uomo.
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        Scritta da: Marianna Mansueto
        "Addormentarsi adesso
        svegliarsi tra cento anni, amor mio..."

        "No,
        non sono un disertore.
        Del resto, il mio secolo non mi fa paura
        il mio secolo pieno di miserie e di scandali
        il mio secolo coraggioso grande ed eroico.
        Non ho mai rimpianto d'esser venuto al mondo troppo presto
        sono del ventesimo secolo e ne son fiero.
        Mi basta esser là dove sono, tra i nostri,
        e battermi per un mondo nuovo..."
        "Tra cento anni, amor mio..."
        "No,
        prima e malgrado tutto.
        Il mio secolo che muore e rinasce
        il mio secolo
        i cui ultimi giorni saranno belli
        la mia terribile notte lacerata dai gridi dell'alba
        il mio secolo splenderà di sole, amor mio
        come i tuoi occhi..."
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