Poesie inserite da Massimiliano Scrocchia

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Scritta da: Massimiliano Scrocchia

Nel bosco

In una notte cobalto mi svegliai e nella gelida foresta mi ritrovai
Non per sogno o per passeggiar, ma per insonnia a camminar

e vidi un cinghiale, irsuto e irruento aveva gli occhi neri come la notte, di colui che nulla chiede ma tutto ottiene
E prese a correre nell'erta, pungente e fredda terra ma con uno sguardo assente infin mi risparmiò
Nella foresta, blu e nera, trovai me stesso contro gli animali
allora più in là mi spinsi a camminar

In una notte cobalto mi svegliai e nella gelida foresta mi ritrovai
Non per sogno o per passeggiar, ma per insonnia a camminar

e vidi un lupo, portamento fiero e sguardo austero aveva il pelo lucente e azzurro come la luna
E prese a fissarmi in eterno ma le viscere già calde aveva e mi risparmiò
Nella foresta, blu e nera, trovai me stesso contro gli animali
allora più in là mi spinsi a camminar

In una notte cobalto mi svegliai e nella gelida foresta mi ritrovai
Non per sogno o per passeggiar, ma per insonnia a camminar

e vidi un orso, altissimo e maestoso aveva lo sguardo di chi nulla teme e la forza di cento nere pantere
E prese a inseguirmi, con indemoniati rugli ma sazio di prede era e se ne andò
Nella foresta, blu e nera, trovai me stesso contro gli animali
allora più in là mi spinsi a camminar

In una notte cobalto mi svegliai e nella gelida foresta mi ritrovai
Non per sogno o per passeggiar, ma per insonnia a camminar

e sentii il fetore di un uomo col lungo fucile e con l'amaranto mantello aveva gli occhi come di vetro, di uomo che per nulla va indietro
E prese a puntarmi per spararmi ma lesto fui e di me egli perse le tracce

Nella gelida, color cobalto foresta una nuova consapevolezza realizzai, e dall'uomo mi distanziai.
Composta giovedì 30 settembre 2021
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    Scritta da: Massimiliano Scrocchia

    Io quercia, tu foglia

    Ti incontrerò
    e il tuo volto le tenebre schiarirà
    In un'epoca comune il tuo sguardo affabilità mi concederà
    in un mondo sì crudele, io quercia, tu foglia

    Un altro me, in te, avrà la sua reggia
    abbandonato non mi sentirò, la tua voce musica diverrà
    Anima simile, ottima tattica per sorreggersi nella bolgia
    il tuo sorriso il mio fardello di vita sosterrà

    Pochi battiti e molto cuore il mio passato mi apparirà
    disilluso da tutto e tutti

    Ora un supporto nel nero oceano mi getti
    lo vedo, è reale e tento di raggiungerlo mentre nel mondo volteggio

    Ti ho incontrata
    e il tuo volto le tenebre ha schiarito
    In un'epoca comune il tuo sguardo affabilità mi ha concesso
    in un mondo sì crudele,

    Io quercia, Tu foglia.
    Composta giovedì 30 settembre 2021
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      Scritta da: Massimiliano Scrocchia

      Le indagini di Gallino: Dov'è finito il mio pungiglione?

      "Aiuto! Aiuto!" Ronzò la vespa Giorgia, preoccupata perché non trovava più il suo pungiglione.

      Allora l'investigatore Gallino bisognava interpellare, e come pagamento un bel tiramisù concordare.

      Trovarlo facile non fu, aveva paura di non riaverlo mai più.

      Alla fine la vespa Giorgia una grande lezione imparò: se il Mondo è abitato anche da individui cattivi, tu non imitarli, segui solamente le tue virtù!
      Composta mercoledì 18 ottobre 2017
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        Scritta da: Massimiliano Scrocchia

        Spumosa mon amour (ballata di uno scrittore astemio)

        Birra, ti amo come la mirra ama il capo di Cristo
        con la tua briosità molte donne io conquisto,

        Solletichi con l'orzo, ma non per questo sono sbronzo, il mio palato
        rendendo la mia lingua sciolta per il parlato,

        A te molte poesie, una delle quali in lingua d'Oil dedicata
        la mia è più umilmente cantata, decantata, delicata,

        Non solo con la canicola ben ti presti,
        anzi spesso d'Inverno rinfrescante ti manifesti.
        Composta sabato 14 ottobre 2017
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          Scritta da: Massimiliano Scrocchia

          Maschera di cartapesta

          L'arroganza, la mancanza mi fanno uscir di testa
          e mi allontanano dalla gente in festa,
          cosa guardi, uomo, non sai che ognuno ha il proprio portamento?
          Come dici? Io sarei strambo?
          Se non ti spiace, io della mia persona sarei contento
          è per questo che ballo il mambo
          e della mia felicità mi libero il grembo,
          non fissarmi, io non ho la maschera di cartapesta!

          L'arroganza, la mancanza mi fanno uscir di testa
          e mi allontanano dalla gente in festa,
          se manchi tu, si spegne la mia passione
          e il sole non raggiunge i miei occhi più,
          e le mie rime non trovano più padrone
          e mi sembrerà di prendere un tè amaro giù da belzebù,
          piuttosto che su da te per un bel tiramisù,
          ma tu sei qui con me, che bello, posso riposar la testa.
          Composta sabato 27 maggio 2017
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            Scritta da: Massimiliano Scrocchia

            Ballata di una notte di Primavera

            Una notte di primavera, tiepida sulla pelle,
            ma ancora fredda nel mio cuore
            un flash nella mia testa mi trasformò in adulatore.
            Non per semplice passione, no,
            questa volta per puro amore,
            a cui non posso voltar le spalle
            o peggio ancora gli occhi dal tuo candore,
            no davvero, sono serio,
            lo giuro sulla mia pelle.
            Ora dimmi: sì per le stelle,
            no per le stalle secondi? Minuti? Ore? Anni?
            Quanti me ne mancheranno?
            Se sto con te mi sembrerà sempre capodanno.
            Cosa dici? Preferisci il Natale?
            Io no, mi sembra ovattato come il nido di un pulcino.
            No davvero, sono serio, come un capriccio adolescenziale,
            io davanti alla tua immensità mi inchino.
            È vero, un uomo, di fronte alla sua donna,
            non deve essere un lavandino, per cui beviamo, brindiamo, balliamo!
            Composta venerdì 26 maggio 2017
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              Scritta da: Massimiliano Scrocchia

              Mia sorella

              La bambina che come una seconda mamma
              nella nursery ti abbraccia,
              la bambina che come un bambolotto ti culla
              quando il suo gioco più non le interessa,
              la bambina che da tua madre ti disinfetta
              di nascosto le fresche ginocchia, che se ti vede sono guai.
              La ragazzina che pur indifesa scaccia i bulli
              quei palloni gonfiati che in realtà di se stessi ridono,
              la ragazzina che asciuga il tuo cuore
              quando stilla afflizione per la bella della scuola,
              la ragazzina con la quale di donne puoi parlare
              per provare a capire quel mondo magnifico e misterioso.
              La donna che prenderà in braccio tuo figlio
              e gli mostrerà il secondo sorriso della sua vita,
              la donna che in vita ti manterrà
              dopo che la morte la propria natura avrà compiuto
              se sarai sfortunato
              con i tuoi cari prima che con te.
              La flebile luce che ti cucinerà il brodo
              anche se fuori sono quaranta gradi,
              perché sì, fa bene ai reumatismi,
              la flebile luce che terrà la tua mano ossuta
              quando su di un letto resterai,
              che troppo grande e gelido avvertirai.

              L'anima che non ho, chi lo sa perché.
              Composta venerdì 26 maggio 2017
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