Perdermi
senza voglia di ritrovarmi
in quegl'occhi lontani
cinti
da fitti campi di grano
che profuman di vento,
umile spettatore
d'un regno ignoto
tra
emozioni di desideri svogliati
e
gocce di curiosità addormentate
con cui accarezzi
le ore in fiore
nella libertà sorpresa
di una farfalla
che volteggia
serena.
Come lacrima di sole
ingenua sei
ed ogni giorno
annaffi
il mio cuore puro
e
solitario
rinascendo lucente
in un caldo sorriso
che natural fiorisce
e
mi consola.
Come piccola goccia
salata sei
ma ogni giorno
scendi dolce
sui miei pensieri
e
scivoli
in un fremito amaro
bagnando seducente
la mia colta
anima.
Lascia
che sia la sera
la tua voce,
una musica leggera
che rischiara
con riguardo
un giorno senza parole.
Lascia
che soffi via
dagl'angoli di cielo
dei tuoi occhi
quei semi di non gioia
appoggiati per dispetto
tra la notte
e
le frenesie di un tempo
affogato
di lacrime
senza stagione.
Frugando
tra sussurri
e
polvere di stelle
si diffonde
dentro una notte
affollata
da linee ed ombre
un destino viscoso.
Tra delizie di sguardi
tra alberi freddi
s'incrociano
secchi di spirito
e
fiamme antiche
che avvolgono
avide vite
nell'eleganza
di una giovinezza
sperduta
nell'eterno
giardino dell'anima.
Vorrei
brillare con te
in quest'unica vita
sorridenti d'emozioni
sapendo che cadremo
come stelle del desiderio
disegnando arcobaleni
lontani
come percorsi incantati
sfumati di luci e colori
illuminando assieme
tutte quelle isole
strane e solitarie
che chiamano
anime.
Libere
agili giovani menti,
mai afflitte ma
che soffrono
amare
e
che s'increspano
regolari
come onde
trafitte
da frecce lucenti,
lenti
freschi lucidi pensieri
bagnati
di passione
struggente.
Interminabili spazi
complici
di arditi pensieri
giacevano
vuoti
nella trama apparente
di una memoria in bilico,
senza mai gemiti
ne fremiti.
Improvvisa aritmia
scuarciò dispotica
il carico armonico
di una sterile rabbia
e
in un solo momento
fu frenesia infinita.
Immensi spazi
affollati
di pensieri recisi
implosero
caotici
nel cielo assordante
di una memoria limite,
senza più confini
ne affetti.
Silente
un lampo interno
gelido balenò
e
in un tempo nullo
nessuno spazio libero
fu più amico.
Si distese
un filo di vento
unico ricamo che anticipa
l'aurora dei ricordi,
ultimo esile respiro
assolo di singolarità
che accompagna alla fine
eterna
l'intera mente sincrona.
E nulla più occorse,
immemore illucida
agonia.
Ho trovato il cielo
più azzurro
nei tuoi occhi
e
nello spazio delle
sue nuvole
la profondità
dell'amore
che disorienta.
Una lacrima di cera
sfila sul suo volto
e
vedo la fine che si sofferma.
Maledetto sospetto
luce nera
si stende sul cammino
che ci stava davanti
e
ogni cosa ora è differente
mentre
i colori del nostro amore
si confondono
con il cielo.
Siamo
materia di sogni
parte di un cerchio
senza cuore.
Arrampicata
sul respiro stretto
dei nostri giorni
accade
dentro di me
che ti guardo
per quello che non sei
diversa pioggia d'estate
e
vedo in te
altro ancora.