Poesie inserite da Paul Mehis

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Scritta da: Paul Mehis

Notte striata

La tristezza mi pervade in questo bianco corridoio dalle mille porte sprangate,
ma il dolore...
... il dolore lancinante è in quella nera stanza dalla porta mai serrata,
in cui vedo raschiare putrida muffa nauseabonda dalle pareti,
alla ricerca del loro antico splendore che mai fu
perché costruito su menzogne, ricatti ed omissioni!
... Ed una splendida farfalla che danza intorno ad una becera fiammella,
confondendola con l'immensità del sole.
Piange sangue la luna per i suoi figli ormai orfani, abbandonati alla realtà dei loro carnefici.
Tutto il mio violentato amore brucia nell'odio ripudiato per tuo amore.
Ora mi nutro della mia stessa carne ormai solo prigione della mia dannata anima,
ma i miei occhi di lago profumano di mare.
Composta giovedì 29 settembre 2011
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    Scritta da: Paul Mehis

    Stasera

    Bianchissimi i tubi fluorescenti,
    tutto apparve ancora più freddo,
    nel tempo in cui il ghiaccio
    impietrì l'anima mia.

    Stasera...
    ti rivedrò!

    Ogni minuto passato con
    tè,
    rende sempre più
    il sangue magma!

    Sempre più lenta
    è la lunga attesa,
    per un bacio
    tuo...

    Stasera...
    ti rivedrò!

    Ci sfameremo nutrendoci
    dei nostri pensieri o silenzi.
    Ci disseteremo brindando
    nell'esplosione dei nostri sensi.

    Stasera...
    sarà una nuova sera!
    uguale o diversa,
    ma insieme.
    Composta giovedì 11 novembre 2010
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      Scritta da: Paul Mehis

      Invictus

      Out of the night that covers me,
      Black as the pit from pole to pole,
      I thank whatever gods may be
      For my unconquerable soul.

      In the fell clutch of circumstance
      I have not winced nor cried aloud.
      Under the bludgeonings of chance
      My head is bloody, but unbowed.

      Beyond this place of wrath and tears
      Looms but the Horror of the shade,
      And yet the menace of the years
      Finds and shall find me unafraid.

      It matters not how strait the gate,
      How charged with punishments the scroll,
      I am the master of my fate:
      I am the captain of my soul.
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        Scritta da: Paul Mehis

        Prigione di lacrime

        Entrai nelle tue tetre notti senza luna...
        Ansioso di potertele rubare!
        Dilaniandole!
        Strappandole!
        Riducendole in brandelli!
        Digerendole e defecandole!
        Ma divennero una parte di me,
        divenni una parte di loro...
        ... Ed alcune notti,
        vanno solo vomitate dalla storia,
        insieme al volto,
        di chi non è riuscito a cancellartele...

        Ma bruceranno!
        Irradiate dall'Amore di una sincera nuova Luna,
        frantumando ogni sbarra salina che imprigiona il tuo cuore.
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          Scritta da: Paul Mehis

          Pensando a tè

          Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri pensieri si intrecciano così naturalmente!
          Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri sguardi si fondono ipnoticamente!
          Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre risate si sovrappongono felicemente!
          Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri silenzi ci abbracciano liberamente!
          Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre labbra si divorano dolcemente!
          Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri corpi riflettono stelline di luce rapite alla luna ardendo spasmodicamente come nel calore del sole.

          Poi vorrei che questi Attimi non congelino mai... perché sai donarmene sempre di nuovi.
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            Scritta da: Paul Mehis
            Tornerò nella mia nebbia, al ghiaccio della mia odiosamente amata metropoli.
            Farò quello che ritieni giusto!
            Però,
            non chiedermi mai:
            Di cancellare i tuoi occhi, quasi neri,
            come la notte...
            Di non sorridere pensando ai tuoi sorrisi!
            Di scordare il sole che illumina il tuo viso...
            Di dimenticare la penombra che ti dona grazia,
            mentre ti mordi le labbra...
            Di non desiderare ripassare infinitamente le mie dita tra i tuoi capelli...
            Di non sognare tutto quello che sarebbe potuto essere...
            Di fingere che Tutto sia Nulla!

            Perché non mi è concesso farlo!
            Perché non posso farlo!
            Perché non voglio farlo!
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              Scritta da: Paul Mehis

              Non pensarci, mia cara

              Non pensarci, mia cara,
              Non pianger più:
              a sospirare impara,
              e di non tornare, diglielo tu!

              Dolcezza mia, non impallidire,
              Non mostrare il volto triste e sconsolato:
              Oppure, se vuoi, spargi pure una lacrima - se n'è andato -
              Si, certo, era nato per morire!

              Ancora cosi pallida? Piangi pure, allora, a profusione,
              Che le lacrime tue conterò nel sentire:
              Saranno per te una benedizione
              Negli anni a venire!

              Vedi? A lasciato i tuoi occhi più sfavillanti
              d'un soleggiato ruscello,
              e le tue melodie sussurranti
              Son ancora più dolci di quello!

              Pure, poiché lacrime e pianto son seguaci
              Delle gioie fuggenti,
              Insieme piangiamo: ma le note dolenti
              Del rimpianto intrecciate sian di baci.
              Composta domenica 29 novembre 2009
              dal libro "Poesie" di John Keats
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