Scritta da: Neros01

Sai che risate

Lento se ne va nella nebbia di mille scuse
Quel sorriso malinconico e resta solo un "addio"
Parola poco interpretabile, poco discutibile
"Da Adesso ciò che è tuo è tuo e ciò che è mio è mio"
Dio, se solo ci fosse un diavolo al mio fianco per
Scacciare gli angeli custodi che mi hanno deluso
Stessa storia un'altra vittima trafitta dalla freccia
Con scritto "da adesso in poi tu l'amerai fanne buon uso"
Peccato che non ci sia scritto su "scemo chi legge"
Sai che risate si sarebbe fatto quel bastardo che
Gioca a tiro con l'arco con la gente e si diverte
A scoccare le maledette frecce su di uno soltanto
E non sull'altro, e poi sono risate a crepapelle
Quando il malato d'amore viene respinto ed
Intanto l'arciere lo osserva da sopra le stelle
Come se stesse studiando un topo in un labirinto.
Composta martedì 5 dicembre 2017
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Neros01
    Quando le tue palpebre socchiuse accendon dentro me
    la passione che mi brucia senza un preciso perché
    accarezzo quella strada che va dalla pelle all'anima
    guardandoti distendere del tutto su di me
    quando il tuo segreto piange dolci lacrime di gioia
    eccitato si alimenta solo dei peccati tuoi
    sento vivere ogni battito, respiro ad ogni palpito
    mi nutro di ogni attimo vissuto tra di noi e
    le mie dita penetranti irrompono nei sogni tuoi
    scrutano ogni singolo centimetro di ciò che sei
    percorrendo quella strada che va dalla pelle all'anima
    veloci e forti saziano le voglie che non hai
    mai saputo trattenere mai saputo soddisfare
    mai saputo far tacere, mai voluto rivelare
    priva di qualunque freno priva di ogni inibizione
    un fiume in piena che m'inonda le falangi di calore
    ancora più velocemente con più forza e più vigore
    mordo le tue voglie e nutro la tua sana perversione
    ma attenzione, avvertimi al più piccolo dolore perché
    se tu non mi fermi io continuerò per ore
    fino a che non avrai più passione in corpo da sudare
    fino a quando non avrai più fiato in gola per urlare
    danzerò su quella strada che va dalla pelle all'anima
    sfiorandoti e spezzandoti fin quando lo vorrai.
    Vota la poesia: Commenta