Poesie inserite da Rita S.

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Scritta da: Rita S.

Sassi

Posai le labbra
sulla rosa annerita
sotto le dita nascosi
i tuoi zigomi amari
Pensai a quanto fosse
lontano il pittore
che t'aveva dipinto
il mare negli occhi

Nella tua fantasia
ormai pioveva l'inverno
gocce grondavano
dal mio vestito tremante

Bugie
dovevo inventare bugie
riempirtene il calice
e ubriaco farti ballare

Le parole erano sassi
si spezzarono tra i denti
scarno rimase
il tuo battito
nella morsa dell'aria.
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    Scritta da: Rita S.

    Sotto le brezze divento romantica

    Ho gridato l'attimo al paesaggio lunare
    nel giardino che in noi s'è inerpicato
    ramificando aliti e fruscii

    Tra le fratte venti di violini
    ci han sospirato ondulati sussulti

    Mi piace che la siepe sia invischiata del rovo
    sfuggito alle leggi dell'aria

    nudo dondola l'abbraccio selvatico
    a spargere odor di spine
    su corolle spalancate.
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      Scritta da: Rita S.

      Vecchio

      Non smorzate le luci:
      non ancora è il momento
      ch'io mi assopisca...
      Sono già stato il mio tempo
      anello della catena
      che cresce e s'allunga
      nelle vostre vite.
      Forte
      e anche fallace
      ... come voi.

      Oggi sono lo stesso di sempre
      solo coperto da un guscio ingrato
      che vi evoca pena.
      Ma l'unicità del mio essere
      non la baratto
      con una veste moderna:
      non sono moderno
      ... semplicemente io sono.
      E avrei pagine da raccontare
      dalla mia raccolta di appunti
      ... ma non c'è tempo
      per le fiabe scadute.

      Scappate, voi
      presi dal gorgo
      che piega gli affetti
      in dosi centellinate.
      Non badate
      alle parole scollegate
      di un vecchio
      "il nonno
      ha detto qualcosa...
      chi è riuscito a sentire?"
      Andate... correte...
      io vi aspetto...
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        Scritta da: Rita S.

        E divento l'idea

        Parlo prima di aprir gli occhi
        al mattino
        mi sospiro da sola
        parole che vorresti

        E divento te
        dallo sguardo
        divento il tuo odore crudele
        sulle labbra
        e la tua voce impervia
        che si snoda su per le spalle
        Divento il lievito
        d'impasto grezzo che cresce
        sottopelle
        di quando mi fai soffrire
        dei brividi condivisi

        Non ho colpa
        se il furore arriva
        e divento rugiada scossa
        l'innocenza fa un volo
        in basso
        solo per farmi impazzire

        Divento la migrazione
        tu
        tra lenzuola bianche
        qui disteso
        immenso.
        Composta domenica 10 luglio 2011
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          Scritta da: Rita S.

          Mediterraneo

          Sono onde notturne
          le tue ciocche corvine
          mosse in danze di brezze

          cornici di strali di ossidiana
          e di morbide dune.

          Sole di bronzo
          sulla pelle adagiato
          un trompe l'oleil
          dipinto di luce profonda.

          Distese di sale sciolto
          le tue fattezze
          ancheggiano sotto la luna

          maree di accorati impulsi.

          E navighi...
          navighi insieme alle vele

          sogni in movimento
          nel tuo universo.
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            Scritta da: Rita S.

            Hai tu la chiave

            Sei passato per la mia storia
            solo un attimo fa

            sono sicura
            perché all'improvviso
            mi si è stranita la pace

            La traccia mi circonda
            come un filo
            di spine

            Forse sei passato davvero
            sotto la mia finestra
            inquieta
            dovevi sapere
            che ormai
            qui non abito più

            la mia dimora è la chiave
            che t'ho lanciato

            Non andartene per i deserti
            pianta il tronco
            nel mio giardino

            o ne farò steppa in cristalli
            tremando gelo
            d'anima inarrivabile.
            Composta lunedì 2 maggio 2011
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              Scritta da: Rita S.

              Borderline

              Mi destreggio con grazia
              mai conquistata
              su quella corda malferma
              confine
              che voi conoscete
              ... non io.
              Cavalco il tempo
              nella terra di nessuno
              sul dorso nudo
              d'uno scapestrato destriero.
              Cerco un'ancora all'ipocondria
              in un dissestato spuntone di roccia.
              M'adescano sabbie mobili
              in inconsulto fobico slancio.

              Non chiedetemi
              se ad occhi aperti
              afferro un paradiso
              o se l'essere mi è di peso.
              Senza condizioni
              scelgo l'ignoto
              e forse non torno dal fronte.
              È lei la nemica...
              è la linea
              che mi uccide.
              Composta lunedì 13 settembre 2010
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                Scritta da: Rita S.

                Prima di me

                Ho voglia di sentire
                dalla tua bocca
                la favola che già conosco

                Devi raccontarmi
                di che colore avevi gli occhi
                quando io non c'ero
                a rispecchiarmi
                E se mi rispondessi
                ch'era lo stesso di oggi
                ti sorriderei
                come ad un vile imbroglio

                E devi ricordarti
                in quale nascondiglio del passato
                mi divinizzavi
                sotto la tua voce
                mentr'ero liquefatta

                e in quale pensiero
                strappato da giorni persi
                mi immaginavi tua
                e mi inchiodavi al petto
                con colpi secchi della fantasia
                prima che sublimassi

                Dimmi che le tue mani
                non erano mai a sufficienza piene
                della mia assenza
                e mi carezzavano
                senza sentirmi accanto
                così come si sfiora
                un lontano accento
                che vola in cielo

                E le tue labbra
                non avranno sorretto
                mai
                il sapore pieno
                che nasce sulle mie

                E adesso fermati...
                ma dimmi
                che ancora un mondo
                sta nascendo
                mentre ti ascolto
                e chiudo gli occhi
                a tratti.
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