Vorrei non aver dimenticato O forse solo non ricordare più Quanto era facile Quanto era bello Sentirsi parte di un sogno
Sapere che il mondo in fondo non può farti male Che a volte le cose accadono Mostrano qualcosa di magico, qualcosa di speciale qualcosa di grande
Ricordarlo non è mai lo stesso Dura sempre troppo poco A volte poi c'è altro che ti prende la mano Un altro che vorresti fermare A cui vorresti dire tante cose
Non ne hai mai il coraggio Hai troppa paura Di fare dire pensare qualcosa di sbagliato E forse già lo ami.
Bisogno disperato e sconsiderato di parole non dette, di sussuri passati o forse solo di pensieri attesi Attese che non prendono mai forma Silenzi che diventano rimpianti
Vorrei dire parole che ho scordato Vorrei poter ricordare come si fa a non aver più paura, a sentirsi in cima al mondo anche solo per un attimo e a pensare che andrà tutto bene
Bisogno disperato di certezze di presenze di carezze Di sogni che diventano reali e di tanto tanto amore.
Arsenico avvelena adesso il mio cuore Che trema davanti a te. Ho sperato che tu tornassi che un lampo ti riconducesse a me
ma oggi cessi d'essere ciò che eri oggi, anche se sola non sento il richiamo del tuo disamore che mi avviluppava mi avviliva come Ulisse innanzi alle sirene.
Così ti saluto, da lontano non saprai che il mio cuore avvelenato non t'appartiene più non sapevi quando esso era tuo ed è buffo che tu non conosca il distacco.
Eppure ho chiesto al cielo di te mille albe, mille tramonti ho atteso il tuo sguardo e tu non c'eri oggi il mio cuore, che era già tuo, troppo a lungo oggi è nuovamente mio, ne dispongo.
A mio piacimento sceglierò i ricordi terrò quelli belli, quelli che avevo scordato quelli di cui mi vergogno. Terrò te nel mio cuore, come un ospite sgradito che lo avvelena indispensabilmente terrò lì una me ormai perduta insieme a te, per sempre.
Tesoro, questa notte buia, triste solitaria Tesoro
dove sei stato questa e altre notti?
Ti aspettavo, seduta dietro una stella
Ti cercavo, rinchiusa quasi in cella Tesoro questo tempo ci separa
non mi consola sapere che ci sei
Tesoro questa notte è troppo buia non ti vedo non ti sento ma ti parlo perché - forse- l'eco delle mie parole ecco solo questo -forse- può raggiungerti
Amore cercato fra le pagine di libri altrui di vite altrui memoria mia o d'altri, solo ricordo
Amore perso -forse- mai conosciuto
Amore distratto cosa fai? Cosa pensi? Dove sei?
Questa notte ci divide ma quante notti ancora tra noi?
Quante notti ci sarai?
Amore: Tesoro cercato non trovato
ogni notte finisce ogni notte ha un'alba che le fa compagnia
Lì: ti aspetterò seduta immobile guardando addormentarsi anche l'ultima stella
La notte m'imprigiona nella mia stessa casa Una musica dolce e lontana mi chiama Vorrebbe che io la seguissi È la vita stessa: vorrebbe che io scegliessi... Ogni passo che facciamo è una scelta... Un solo passo può condurci lontano... Non si conosce né la strada, né la meta... Entrambe sono vaghe e leggere come nebbia Che tarda a dissolversi al sole.
Non ha senso coprire i propri sogni di letame E dire che erano sogni banali Sarebbe più giusto ammettere di essere soli E nella propria solitudine accettare, quieti, la volontà delle proprie miserie. Non si può continuare a fuggire da se stessi Né si può aspettare la Risposta come se Questa fosse l'unica ragione per vivere Qualunque dolore, per quanto grande, accompagna la vita, o la morte a te la scelta: ciò che conta è riconoscere la Via Solo allora nessun dolore sarà abbastanza grande Da condurre l'esistenza al vuoto.
Abbiamo perso la nostra scommessa. Abbiamo dimenticato i nostri perché. Il vuoto ci ha preso per mano Portandoci via ciò che eravamo Ciò che non avevamo scelto Ma che ci aveva unito Improvvisamente Come un fortissimo tuono che arrivi Quando non hai visto il fulmine E ti sorprenda Ti tolga il fiato
Ti ho amato con tutta la mia ingenuità Con tutto il mio furore Con tutta la passione Che non conoscevo E che mi avvolse
Ti ho amato non per scelta Per necessità Perché altro non era possibile Se non toccarti Sentirti vicino Più vicino Più vicino
Ti ho amato e forse Non cesserò mai d'amarti Perché non volevo averti Ma ti ho avuto Non volevo cercarti Ma ti cerco Non volevo pensarti Ma ti penso
Sei un'ossessione? O sei il mio sogno infranto Indimenticato Indimenticabile?
Smetti di ferire il mio cuore Perdonami Perché non ho saputo perdonarti E amami Perché non voglio perderti di nuovo Anche se ti ho già perso E non sei più mio
Perché voglio ancora le tue braccia che mi stringono Le tue mani a tormentarmi Le tue labbra sulle mie Voglio il tuo cuore La tua fiducia La tua ragione La tua passione La tua follia.
I miei incantesimi sono infranti. La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante. Se il mio libro è il tuo caro nome, per quanto mi preghi, non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare, ahimè non posso sentire più nulla, poiché non è nemmeno un'emozione, questo immobile arrestarsi sulla dorata soglia del cancello spalancato dei sogni, fissando in estasi lo splendido scorcio, e fremendo nel vedere, a destra e a sinistra, e per tutto il viale, fra purpurei vapori, lontano dove termina il panorama nient'altro che Te.
Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa: se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce, metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono. Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi cesserò d'amarti a poco a poco. Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata. Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa che in quel giorno, in quell'ora leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra. Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne né dimentica il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie.