Il cielo accende già le luci del mattino,
ripiegando i sogni e stropicciando pensieri.
Nuove ore innanzi a noi dispiegano la vita,
briciole di attimi meravigliano il giorno.
Freschi pensieri
incoronano il giorno
-vita fiorita.
Si avvolgono fili del passato,
intorno all'anima che ora duole.
Fame d'aria va serrando il cuore,
evaporata è già la presenza.
E tu che più qui non sei e non sarai.
Il vento smuove coriandoli di luce
sfogliando pagine segnate dal tempo.
Han fame d'aria pensieri che son muti,
dalla caduca realtà racchiusi in gabbia,
celati invano dal freddo ragionare.
Rifugio dei moti di pensiero,
dalla cui finestra volavano desii.
Filtrando coriandoli di luce,
gingilli d'oro tra le fronde di realtà,
con pulviscoli svelavi magia.
E scorre il fiume –
nel suo moto trascina
lignee scaglie via da me.
Liquide sensazioni,
ora che tempo più non hanno,
presenza di te dentro me
e questo sol pensarti
scioglie i cupi pensieri.
Sono acquosi i ricordi
e dolcemente lambiscono
lacrime di cui mi bagno.
L'amore non è spento
sarà, come ora, eterno.
E fugge correndo via la notte,
i sogni annaspano inseguendola,
quasi temendo che l'alba arrivi
a dare arsura ad anime assetate.
Troppo breve seppur dolce è tale ozio,
afrodisiaco spazio temporale,
ove poter cullar ciò che non si osa.
S'apre uno squarcio
è crepa che ferisce la clessidra del tempo.
Fermo è il respiro,
nell'aria or ecco danzano
memorie sdrucite.
Ed io ero bimba,
intenta a giocar,
inconsapevole della vita.
Arcigna notte,
i rimpianti e i dolori
serrano il cuore,
nera pece riversa
e di essa ora ne è colmo.
Alfin ecco un bagliore,
non tutto è mai perduto.
È luce e io vedo
ora so che speranza
guidarmi saprà.