E quando mi hai mostrato il Ponte Di Brooklyn Al mattino, Ah, Dio, E la gente che scivolava sul ghiaccio per strada, due volte, due volte, due persone diverse sopraggiunsero, andavano a lavorare, Così serie e volenterose, Col loro penoso Daily News In pugno Scivolarono sul ghiaccio & caddero Entrambe nel giro di 5 minuti E io scoppiai in un dirotto pianto Fu allora che m'insegnasti a piangere, Ah Dio, Quel mattino, Ah, Tu Con me appoggiato al lampione ad asciugarmi Gli occhi, gli occhi, nessuno sapeva che avevo pianto e poi che gliene fregava ma Oh ho visto mio padre e la madre di mio nonno e le lunghe file di sedie e gli astanti che piangevano e il morto, Ahimè, sapevo che Tu Iddio Avevi dei piani migliori di quello Così qualsiasi sia il tuo piano per me Spaccatore di maestà Fa che sia un lampo Una folgore Fa che sia uno schioccar di dita Riportami a casa dalla Madre Eterna Oggi stesso Sempre a tua disposizione (e fino a quel dì)
And because I am happy and dance and sing, they think they done me no injury, and are gone to praise God and his Priest and King, who make up a heaven of our misery.
E siccome in lietezza ballo e canto, ignoran che m'han fatto tanto male, e stanno a pregar Dio, i Preti, e il Re, che un paradiso fan di nostre pene.
Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano? Vuol dire che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi? E tutto trafelato, fra le burrasche di polvere meridiana, si precipita verso Dio, teme d'essere in ritardo, piange. Gli bacia la mano nodosa, supplica che ci sia assolutamente una stella, giura che non può sopportare questa tortura senza stelle! E poi cammina inquieto, fingendosi calmo. Dice ad un altro: "Ora va meglio, è vero? Non hai più paura? Sì!?" Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che è indispensabile che ogni sera al di sopra dei tetti risplenda almeno una stella?
Io non sono nessuno! E tu chi sei? Nessuno pure tu? Allora siamo in due, ma non lo dire! Potrebbero bandirci, e tu lo sai! Che grande noia, essere qualcuno! Quanto volgare dire il nome tuo Per tutto giugno-come fa la rana- a un pantano che ti ammira.
Sono andato fino alla fermata dell'autobus, mi sono seduto sul muretto del ponte: la mia ombra era l'ombra di un giovane, ma anch'io sono l'ombra di un giovane.
Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani. Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari. E non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
Niente cancellerà via l'amore, né i litigi né i chilometri. È meditato, provato, controllato. Alzando solennemente i versi, dita di righe, lo giuro: amo d'un amore immutabile e fedele.
Poi sei venuta tu, e t'è bastata un'occhiata per vedere dietro quel ruggito, dietro quella corporatura, semplicemente un fanciullo. L'hai preso, hai tolto via il cuore e, così, ti ci sei messa a giocare, come una bambina con la palla. E tutte, signore e fanciulle, sono rimaste impalate come davanti a un miracolo. "Amare uno così? Ma quello ti si avventa addosso! Sarà una domatrice, una che viene da un serraglio"! Ma io, io esultavo. Niente più giogo! Impazzito dalla gioia, galoppavo, saltavo come un indiano a nozze, tanto allegro mi sentivo, tanto leggero.