Scritta da: Silvana Stremiz
These Fevered Days - to take them to the Forest
Where Waters cool around the mosses crawl -
And shade is all that devastates the stillness
Seems it sometimes this would be all.
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These Fevered Days - to take them to the Forest
Where Waters cool around the mosses crawl -
And shade is all that devastates the stillness
Seems it sometimes this would be all.
The healed Heart shows it's shallow scar
With confidential moan -
Not mended by Mortality
Are Fabrics truly torn -
To go it's convalescent way
So shameless is to see
More genuine were perfidy
Than such Fidelity.
How ruthless are the gentle -
How cruel are the kind -
God broke his contract to his Lamb
To qualify the Wind.
Behold this little Bane -
The Boon of all alive -
As common as it is unknown
The name of it is Love -
To lack of it is Woe -
To own of it is Wound -
Not elsewhere - if in Paradise
It's Tantamount be found.
Osserva questo piccolo Veleno -
Bramosia di tutti i vivi -
Comune quanto sconosciuto
Il suo nome è Amore -
Scarseggiarne è Dolore -
Possederlo è Ferita -
In nessun posto - se non in Paradiso
L'Equivalente troverai.
A Dew sufficed itself -
And satisfied a Leaf
And thought "How vast a Destiny"!
"How trivial is Life!"
The Sun went out to work -
The Day went out to play -
But not again that Dew be seen
By Physiognomy -
Whether by Day abducted -
Or emptied by the Sun
Into the Sea - in passing -
Eternally unknown.
Attested to this Day
That awful Tragedy
By Transport's instability
And Doom's celerity.
Than Heaven more remote,
For Heaven is the Root,
But these the flitted Seed,
More flown indeed,
Than Ones that never were,
Or those that hide, and are -
What madness, by their side,
A vision to provide
Of future Days
They cannot praise -
My Soul - to find them - come -
They cannot call - they're dumb -
Nor prove - nor Woo -
But that they have Abode -
Is absolute as God -
And instant - too.
Not that he goes - we love him more
who led us while he stayed.
Beyond Earth's trafficking frontier,
for what he moved, he made.
Go not too near a House of Rose -
The depredation of a Breeze -
Or inundation of a Dew
Alarm it's Walls away -
Nor try to tie the Butterfly,
Nor climb the Bars of Ecstasy -
In insecurity to lie
Is Joy's insuring quality.
Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo,
sorpresa, poi sicura della terra,
tu vita ininterrotta nelle fibre
vibranti, tese al vento della notte...
Era, donde scendesse, un salto d'acque
silenziose, frenetiche, affluenti
da una febbrile trasparenza d'astri
ove di giorno ero travolto in giorno,
da me profondamente entro di me
e l'angoscia d'esistere tra rocce
perdevo e ritrovavo sempre intatta.
Tempo di consentire sei venuto,
giorno in cui mi maturo, ripetevo,
e mormora la crescita del grano,
ronza il miele futuro. Senza pausa
una ventilazione oscura errava
tra gli alberi, sfiorava nubi e lande;
correva, ove tendesse, vento astrale,
deserto tra le prime fredde foglie,
portava una germinazione oscura
negli alberi, turbava pietre e stelle.
Con lo sgomento d'una porta
che s'apra sotto un peso ignoto, entrava
nel cuore una vertigine d'eventi,
moveva il delirio e la pietà.
Le immagini possibili di me,
passi uditi nel sogno ed inseguiti,
svanivano, con che tremenda forza
ti fu dato di cogliere, dicevo,
tra le vane la forma destinata!
Quest'ora ti edifica e ti schianta.
L'uno ancora implacato, l'altro urgeva -
con insulto di linfa chiusa i giorni
vorticosi nascevano da me,
rapidi, colmi fino al segno, ansiosi,
senza riparo n'ero trascinato.
Fosti, quanto puoi chiedere, reale,
la contesa col nulla era finita,
spirava un tempo lucido e furente,
senza fine perivi e rinascevi,
ne sentivi la forza e la paura.
Una disperazione antica usciva
dagli alberi, passava sulle tempie.
Vita, ne misuravi la pienezza,.
Parla il cipresso equinoziale, oscuro
e montuoso esulta il capriolo,
dentro le fonti rosse le criniere
dai baci adagio lavan le cavalle.
Giù da foreste vaporose immensi
alle eccelse città battono i fiumi
lungamente, si muovono in un sogno
affettuose vele verso Olimpia.
Correranno le intense vie d'Oriente
ventilate fanciulle e dai mercati
salmastri guarderanno ilari il mondo.
Ma dove attingerò io la mia vita
ora che il tremebondo amore è morto?
Violavano le rose l'orizzonte,
esitanti città stavano in cielo
asperse di giardini tormentosi,
la sua voce nell'aria era una roccia
deserta e incolmabile di fiori.