Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
25 Dicembre (2012)
Un giorno come altri;
sotto l'albero niente:
né tranquilla pace,
né fresca gioia,
né caldo amore.
Un giorno come altri;
fa freddo.
Composta sabato 22 dicembre 2012
Un giorno come altri;
sotto l'albero niente:
né tranquilla pace,
né fresca gioia,
né caldo amore.
Un giorno come altri;
fa freddo.
Solitudine è il tuo regalo
e tempi non goduti da bruciare.
Ricordi: dolci, amari, salati
emergono eco di ponente.
Nuovi passi mi lasci
ancora in cerca d'amore.
La solitudine cerbera si accanisce.
Tre teste tagliano la vita:
Serpente avvinghia e gela il petto;
velenoso freddo.
Pesce muto racconta di te;
silenzioso dolore.
Corvo grida la morte
e la vedi vita.
Ti ho donato vivi tanti fiori,
incolti restano secchi, morti,
odore di rugiada mai ascoltato,
dai tuoi passi pesti in polvere.
In ogni tua parola rifiuto e offesa,
ossessioni di mio mal vivere.
Sento il loro peso infame
e piango di averti cercata e amata.
Raccolgo i tuoi giochi di parole,
egoista escludere condivisione,
ne faccio cartocci di tempi persi,
andando solo li semino nel vento.
Angoli di solitudine,
riflessioni agre e dolci;
questo ci lascia la vita.
In questo spazio
vento gelido soffia;
è il suo silenzio amaro.
Attesi echi
rinnovati, caldi
porterà.
Adesso si cammina
soli.
Costruisco sogni nell'incubo,
ma il suo grigio sale
ingoia tutto in un vortice.
I miei piccoli mattoni,
piccoli piaceri appena colti,
polvere rossa,
turbinano ai confini
irraggiungibili,
disintegrati,
irriconoscibili.
Nell'occhio,
assordante silenzio,
non urlo più;
aspetto la fine.
Sei il mio veleno
ed il tempo acido
rende morte al cuore.
Eco tornano bruciando
nostre strade ora polvere.
Andando avveleno "noi".
Di bei tempi andati scrivo passione,
cielo nuovo, chiaro, dolce sapore.
Tempo di mezzo cielo scuro muove;
viaggio stanco nell'odore bruciato.
Pioggia laverà il fumo nei silenzi;
s'asciugherà il dolore aprendo vita.
Tempo ancora sorgerà alto dall'alba,
cielo nuovo, chiaro, dolce colore.
Sarò cigno nero,
testa e sguardo alti
sul mio grande lago grigio.
Sotto nuvole scure
nuoterò viso fermo
al dolore, al tempo.
Questo silenzio,
amaro,
non m'arrenderà.
Meglio mille parole,
offese ed umiliazioni.
Voglio quel che resta;
bruciare l'ultimo desiderio,
bere gli ultimi sapori;
capire la fine
mangiando il resto di "noi".